A Placanica un convegno in onore della figura femminile nel mondo
Il tandem ‘Oratorio – gruppo donne’ di Placanica continua a seminare chicchi di tematiche sociali e culturali che alimentano la crescita e lo sviluppo della comunità, allargando orizzonti e diffondendo cultura.
Infatti anche per l’occasione della giornata internazionale della donna, le due associazioni hanno voluto portare il loro contributo con un convegno organizzato nella chiesa di S. Caterina.
Dopo aver tracciato le linee del dibattito, la rappresentante del ‘gruppo donne’ Imma Divino, durante la relazione introduttiva improntata quasi interamente sui concetti di pace e solidarietà, spiega come le donne vogliano essere ‘artigiane della Pace’ e tessitrici di solidarietà con tutte le donne stesse che subiscono le atrocità delle guerre e la ferocia dei regimi, i quali pongono in atto tutte le strategie e le violenze soprattutto fisiche, per annientarle o annichilire il loro coraggio, ricorda l’11° anniversario dalla nascita dell’associazione.
Una giornata di lotta, dunque, e non di festa, come ha sottolineato nel suo intervento anche la segretaria dell’oratorio Annamaria D’Agostino. La donna, quindi, che vive sulla propria pelle più di altre, gli effetti diretti della crisi economica e il peso dell’inasprimento diffuso delle condizioni di vita nel nostro paese.
Donne come quelle che vivono in Afghanistan, Iran, Siria, Palestina ecc…a cui sono negati tanti diritti, perfino universali che per gli occidentali, ribadisce il sindaco Antonio Condemi, sono acclarati e scontati per cui siamo portati a pensare che è inimmaginabile che possa succedere.
Dopo l’intervento del primo cittadino e i saluti del parroco don Luca Gerace, la discussione prosegue, e emerge come molte, comunque, sono le conquiste raggiunte dai movimenti femminili dall’800 a oggi come afferma nel suo brillante intervento l’avv. Domenico Romeo, ricercatore e studioso nonché deputato di storia patria della Calabria.
La donna calabrese attiva fin dagli inizi del secolo scorso e anche prima, soprattutto in politica al punto che il primo sindaco donna d’Italia, da una ricerca dello storico sidernese, risulta una donna calabrese, Caterina Tufarelli Palumbo eletta il 24 marzo del 1946 a San Sosti in provincia di Cosenza a soli 24 anni, la quale si impegnò molto per migliorare le sorti del suo paese e la vita della sua gente. Tutti concordi alla fine dunque nell’attribuire a questa giornata i connotati di un momento di lotta. Discriminazioni, molestie, disagio psicologico ed esistenziale sono conseguenze vissute dalle donne anche nei posti di lavoro e nei luoghi della formazione pubblica, fino ad ogni settore della vita sociale.
La priorità, dunque, deve essere una sempre più grande consapevolezza dei diritti affinché si raggiungano quote di donne sempre maggiori, che ‘’sfondi il soffitto di cristallo’’ per arrivare a occupare anche le posizioni decisionali e di potere al pari degli uomini.
Una lotta per conquistare quel riscatto totale e il conseguente protagonismo femminile all’interno di una visione di cambiamento radicale della società in tutti i suoi ambiti.
Pasquale Aiello