“La città senza nome”, altissima qualità per Dylan Dog
“La città senza nome”, l’albo numero 438 di Dylan Dog adesso in edicola, è una lettura dannatamente piacevole.
In parte per le ambientazioni e per la storia. Si sa che un buon horror ha bisogno di un luogo chiuso, senza contatti con l’esterno, per creare l’atmosfera giusta. E qui c’è tutto.
In parte per i disegni, di una bellezza incredibile, con dei contrasti che fanno sembrare alcune vignette luminosissime.
Gabriella Contu ha sceneggiato una storia scorrevole e senza tempi morti.
Giorgio Santucci ci regala disegni bellissimi.
E’ una storia senza Groucho, inquietante e claustrofobica.
Nel complesso neanche particolarmente originale, eppure l’ho apprezzata molto.
Avanti così!
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