A Locri la presentazione del libro “Il sequestro Matarazzi” di Pietro Melia
Una preziosa testimonianza di una delle stagioni più nere della storia della Locride: gli anni ’70 dei sequestri di persona. Quando a cadere nelle mani dei rapitori fu un giovane sidernese di adozione, appartenente a una delle famiglie di imprenditori più note della zona. E a dialogare con Tobia Matarazzi, tenuto quasi un mese tra ruderi e anfratti dell’entroterra è Pietro Melia, cronista di strada vecchia scuola, dall’inconfondibile fiuto per la notizia e abituato a chiamare le cose col proprio nome, ricostruendo con precisione ogni singola vicenda, col supporto degli atti giudiziari cui dedica una ricca appendice.
“Il sequestro Matarazzi”, edito da Città del Sole è frutto di una conversazione romana tra due vecchi amici. Si apre con la prefazione di Aristide Bava che traccia il profilo della Siderno degli anni ’70, cittadina che stava per accompagnare la tradizionale vocazione commerciale con la prospettiva di uno sviluppo turistico mai completamente realizzata. Tra una classe politica non sempre lungimirante e una nuova e più spregiudicata ‘ndrangheta che emergeva dopo l’omicidio del boss ‘Ntoni Macrì.
È in quel contesto, tra un aperitivo “al piombo” a Locri e uno scoop dietro l’altro, che si muoveva la penna di un giovane cronista come Pietro Melia mentre la piacevole routine estiva di Tobia Matarazzi, tra passeggiate sul lungomare e serate dalla fidanzata a Grotteria veniva interrotta col sequestro in una strada buia dell’entroterra. Un mese scarso di sequestro che il protagonista, incalzato dalle domande dell’autore, ricostruisce con dovizia di particolari.
Al di là delle considerazioni su quella stagione fatte nella postfazione del magistrato Ezio Arcadi, rimane il retrogusto amaro di una Locride meno spensierata e dalle tante occasioni sprecate, tra fallimenti pilotati con la complicità di qualche colletto bianco senza scrupoli e quei ruderi della vecchia azienda Matarazzi ancora presenti sul lungomare, a ricordare quello che Siderno avrebbe potuto diventare se le cose avessero preso un senso diverso.
“Il sequestro Matarazzi” verrà presentato sabato 18 febbraio alle 17,30 nella sala del consiglio comunale di Locri. Gianluca Albanese dialoga con l’autore. Interverranno, oltre a Tobia Matarazzi, Alberto Bambara (già Sostituto Procuratore a Locri), il Prefetto Francesco Gratteri (già Capo Dipartimento Anticrimine della Polizia di Stato) e l’avvocato Tommaso Marvasi, amico personale di Matarazzi.
Gianluca Albanese