Maria Campisi: Entra in vigore la nuova Pac che mira a rafforzare le misure sulla sostenibilità ambientale
Entra in vigore ufficialmente il primo di gennaio la nuova Pac che mira a rafforzare le misure sulla sostenibilità ambientale, con un sostegno più mirato alle aziende agricole di piccole dimensioni e una maggiore flessibilità degli Stati membri nell’adattamento delle misure alle condizioni locali.
Sul tavolo ci sono 35 miliardi di euro per cinque anni e ai nastri ci sono centinaia di migliaia di agricoltori italiani pronti a presentare le loro richieste.
Vediamo in sintesi quali saranno le principali differenze: con la vecchia Pac in autunno i contadini percepivano l’85% del totale delle somme loro dovute, ora con la nuova si rischia di prenderne subito solo il 48%; con la stessa domanda, rispetto a prima, si possono però richiedere sia i contributi base, sia i finanziamenti per i capitoli specifici, come quelli che la nuova Pac riserva ai giovani (1 miliardo), alla digitalizzazione (2,2 miliardi) o al biologico (2 miliardi); inoltre il sistema è informatizzato e le piattaforme, quella nazionale e quelle regionali, si interfacciano tra loro.
Molto, però, resta ancora da capire…”Non tutti gli agricoltori possono presentare la domanda -spiega Alessandro Apolito, capo del servizio tecnico della Coldiretti – chi prenderebbe meno di 300 euro di contributi per ettaro, per esempio, non ha diritto di richiederli”.
Per prima cosa bisogna pertanto farsi calcolare la cifra a cui si avrebbe diritto.
Ma la più grande novità di questa Pac è la modalità con cui verranno distribuiti i contributi al reddito degli imprenditori agricoli: non saranno più legati alla produzione, ma verranno quantificati in base ai comportamenti sostenibili messi in campo e ci sarà una redistribuzione.
«Fino al 2022 – spiega Apolito – i contributi diretti prevedevano un pagamento di base fisso, calcolato sulla base dei titoli personali, più una componente ambientale, il greening, che era uguale per tutti.
Con la nuova Pac, invece, i contributi di base richiederanno delle condizioni minime di sostenibilità per essere presi, mentre la parte greening non c’è più perchè è stata sostituita dagli ecoschemi».
Questi ultimi prevedono una serie di impegni ambientali da parte degli agricoltori: solo chi dimostra di rispettarli, potrà ricevere i contributi.
Maria Campisi