Buon Natale, di Cosimo Cavallaro
Di Cosimo Cavallaro
Sembra ieri da quando, fedeli alla nostra antica tradizione ricca di buoni propositi, superstizioni, scaramanzie e riti propiziatori, salutavamo per sempre il 2021 a suon di mortaretti e fuochi d’artificio accogliendo il nuovo anno con la recondita speranza che fosse migliore del precedente.
Reduci da due anni di pandemia sembrava facile se non garantito che questo 2022 non ci avrebbe deluso, ma non erano trascorsi ancora due mesi che già i primi nuvoloni annunciavano la tempesta imminente. E non di pioggia si trattò anzi, tra le altre sventure, ci attendeva anche un periodo di siccità e di temperature record che non si ricordava a memoria d’uomo.
Arrivò la guerra, con tutto il suo carico di ferocia, di distruzione e di disprezzo della vita umana. E con essa le prevedibili conseguenze che hanno colpito il nostro Paese seppur non belligerante: inflazione a doppia cifra con conseguente aumento spropositato di tutti i prodotti, compresi i generi alimentari e di sussistenza, e sull’onda di una speculazione selvaggia, i cui segnali erano già evidenti nell’autunno precedente, l’esplosione incontrollabile dei costi energetici abbattutasi sulle bollette di luce e gas e sui carburanti.
Altro che anno migliore del precedente! Qualcuno l’ha definita “una tempesta perfetta” che si è scagliata sulle nostre tasche, sulla nostra fiducia nel futuro e sulla nostra salute. Ma ci vuole ben altro per fermare il tempo che inesorabile e determinato cavalca i giorni e i mesi a velocità costante.
Ed eccoci qui a celebrare la Natività con rinnovata nostalgia dei tempi che furono e abbagliati dal sorriso gioioso dei più piccoli che ci coinvolge emotivamente prendendoci per mano e accompagnandoci sulla strada dell’oblio. Ed anche coloro che, come me, faticano ad assegnare significato particolare ad uno dei tanti giorni del nostro percorso esistenziale, si lasciano trascinare dalla tradizione e, quasi istintivamente, le loro labbra scandiscono un consueto: buon Natale!
Buon Natale a quei cittadini, donne e uomini che, senza clamore, al sorgere del sole in ogni alba della loro vita, si organizzano per dare un senso compiuto al nuovo giorno lavorando, studiando, curando, soccorrendo, accogliendo, proteggendo e accudendo. E non importa se mai si arricchiranno convinti, come sono, che il benessere e la ricchezza possono aiutare ma non sostituirsi all’onestà e al riconoscimento della dignità dei propri simili, compagni di strada non scelti e pur sempre partecipi con pari diritti di questa avventura che chiamiamo umana esistenza.
Buon Natale a tutti i percettori onesti del Reddito di Cittadinanza. Vittime inermi dell’indigenza in una società votata al profitto ad ogni costo che calpesta i desideri di chi vorrebbe contribuire attivamente al benessere della nazione senza per questo dover rinunciare alla propria dignità. Vergognosamente insultati da coloro che assegnano loro etichette gratuite e preconfezionate coniate nei peggiori bar di paese i quali, ubriacati da false lusinghe e da ancor più false farneticazioni di parte, alle ultime votazioni hanno voltato le spalle alle loro origini mandando al governo dell’Italia il pressappochismo organizzato in partiti politici che, per ringraziare questi zelanti elettori, si apprestano a demolire una delle poche conquiste sociali da quando il Sindacato si è miseramente indebolito.
Buon Natale a te minore non accompagnato giunto nel nostro Paese a bordo di uno dei tanti barconi della speranza. Non hai scritto la letterina a Babbo Natale ed è probabile che tu non sappia neppure di cosa stiamo parlando. In questi giorni le tue emozioni non coincidono con quelle dei ragazzi della tua età ma non sconfortarti perché siamo in molti ad essere lieti che tu, come loro, possa continuare a sognare un mondo senza barriere. Tanti non hanno avuto questa possibilità.
Buon Natale Ciavula! Grazie a te le nostre idee viaggiano e prolificano accanto alle notizie sulla realtà che ci circonda. Non c’è un limite accettabile alla cultura ed è per questo che partecipo con le mie opinioni a questa testata non per convincere ma per tenere viva la fiammella del dibattito civile, delle idee e delle opinioni che, anche e soprattutto se non condivise, come il sale danno gusto al logos: pensieri e parole profuse nel divenire incessante di questa “cosa” molto speciale che chiamiamo “Ragione”.
Buon Natale a tutti noi.