Ad Antonimina va in scena “Un mondo complesso e affascinante”. Tutti i colori dell’ “Islamitudine”
«Il mondo islamico è un mosaico di diverse e affascinanti storie e culture. Dall’esterno spesso si immagina un blocco monolitico plasmato dalla religione, in realtà parliamo di geografie, società e tradizioni tutte diverse per i tanti popoli che lo compongono. Per me è stato e continua ad essere una grande e straordinaria scoperta che mi riporta alla dimensione più autentica delle mie radici calabresi e mediterranee.
Scriverne è stato per me un bisogno profondo, una necessità, tante erano le emozioni e le storie che mi sono nate dentro vivendo quei luoghi. Incontro estremo tra spirito e materia, racconti che intrecciano vita quotidiana, storia, politica, realtà esoteriche e tanto altro». Così Giorgio Gigliotti, alla Casa delle Erbe e delle AgriCulture della Locride, per la rassegna “Teatro, scrittura e visioni fuori rotta”, racconta il suo incontro con l’universo arabo, conosciuto e vissuto con lunghi periodi di permanenza, e la traduzione in scrittura della realtà di un mondo spesso conosciuto solo per stereotipi.
Tanti gli spunti e le suggestioni nel dialogo con Marò D’Agostino, “custodea” della Casa, e con la giornalista Maria Teresa D’Agostino, che ha guidato il dialogo su argomenti non agevoli, mentre Rossella Scherl ha scelto e letto con particolare intensità brani della trilogia racchiusa nel cofanetto “Islamitudine”, di cui fanno parte “Hotel Allah”, “Pane e Allah” e il nuovissimo “Polvere di Allah” (Ponte Sisto edizioni). Un lavoro, questo dello scrittore di origine calabrese, molto apprezzato dai lettori e dalla critica per l’efficacia dei racconti, brevi, incisivi e coinvolgenti, e per la lettura profonda e mai scontata dei luoghi e dell’umanità che li attraversa.
Racconti poetici, ma anche crudi, senza sconti, come si è sottolineato nell’incontro, e proprio per questo capaci di restituire una realtà complessa, difficile, ma pure ammaliante. Giorgio Gigliotti, giornalista e scrittore, è un conoscitore profondo del mondo arabo: ha dato alle stampe nove monografie sui paesi dell’area mediterranea, ha curato approfondimenti per Radio 3 Rai e ha girato un documentario sull’Algeria post-terrorismo. Ha vissuto sette anni in Tunisia e a breve ci tornerà per alcuni mesi.
«Al Mediterraneo e all’enorme importanza che il dialogo e gli accordi e la pace tra i paesi del bacino avevano o avrebbero potuto assumere nel futuro del nostro paese, del nostro continente e dell’intera area intercontinentale ci siamo interessati, io e Giorgio, già alla fine degli anni ’90. Nel 2000 – dice Marò D’Agostino – abbiamo costituito la Naf Calabria, associazione promotrice e responsabile di numerosi scambi interculturali giovanili e di progetti di educazione alla pace in tutta l’area mediterranea.
In quel periodo cruciale e violento per la storia dell’Algeria, abbiamo deciso di sfidare ogni divieto e i bollini rossi della Farnesina e avventurarci, unica associazione italiana, in un progetto, finanziato dalla Comunità europea, rischioso ma esaltante, di solidarietà e di conoscenza, che è stato poi replicato ed esteso, in forma di laboratorio interculturale, a tanti ragazzi, calabresi e non, desiderosi di verificare e/o superare gli steccati del limite geografico e culturale e quindi le paure e i pregiudizi. Un’esperienza potente per noi e indimenticabile per i ragazzi coinvolti.
L’incontro di oggi con la narrativa di Giorgio Gigliotti è, quindi, parte di un percorso i cui tasselli significativi si compongono negli anni. Un itinerario certamente sempre aperto e Fuori Rotta, come il titolo della rassegna, alla sua terza edizione, perché agisce la dimensione della ricerca di senso e di condivisione, la stessa che cerchiamo con cura, pur senza spostamenti geografici, qui, alla Casa delle Erbe: coltivare il giardino è coltivare un modo di relazionarsi pacifico, senza sopraffazione degli uni sugli altri».
Un percorso culturale e sensoriale, come è cifra distintiva degli eventi qui realizzati, in cui, anche sabato scorso, hanno trovato spazio riflessioni, ricordi, emozioni e il gusto della convivialità in una commistione di atmosfere e di sapori tipici del mondo arabo. (Le foto dell’evento sono di Manuela Futia)
Ufficio Stampa