‘Ndrangheta, maxi blitz a Cosenza: oltre 200 arresti. Ai domiciliari anche il sindaco di Rende
Nelle prime ore di questa mattina a Cosenza e in altri centri del territorio nazionale i Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza, il personale della Squadre Mobili delle Questure di Cosenza e Catanzaro, e del Servizio centrale Operativo di Roma, i Finanzieri del Comando Provinciale di Cosenza, del Nucleo di Polizia Valutaria di Reggio Calabria, con il GICO del Comando Provinciale di Catanzaro e lo SCICO di Roma, con il coordinamento della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, hanno dato esecuzione all’ordinanza cautelare, emessa dal GIP presso il Tribunale di Catanzaro, nei confronti di 202 indagati, sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi in ordine ai delitti, a vario titolo ipotizzati, nei loro confronti, tra cui, rispettivamente, associazione di tipo ‘ndranghetistico, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, aggravato dalle modalità e finalità mafiose, associazione a delinquere finalizzata a commettere delitti inerenti all’organizzazione illecita dell’attività di giochi – anche d’azzardo – e di scommesse, delitti di riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di beni e valori, nonché in ordine ad altri numerosi delitti, anche aggravati dalle modalità e finalità mafiose.
Nell’ambito dell’operazione scattata all’alba nel cosentino, il sindaco di Rende e presidente dell’Anci Calabria, Marcello Manna, è stato arrestato e posto ai domiciliari. Arresti domiciliari disposti anche per l’assessore alla manutenzione e al decoro Urbano di Cosenza, Francesco De Cicco e per l’assessore ai lavori pubblici di Rende, Pino Munno. Nei confronti di un altro legale, l’avvocato Paolo Pisani, è stato disposto il divieto di esercizio della professione per un anno.
Contestualmente è stato eseguito, a cura dei Finanzieri GICO del Comando Provinciale di Catanzaro e lo SCICO di Roma, il sequestro preventivo d’urgenza disposto dal P.M., che dovrà essere sottoposto al vaglio del Giudice per le Indagini Preliminari, di beni immobili, aziende, società, beni mobili registrati, riconducibili a numerosi indagati, per un valore stimato in oltre 72 milioni di euro.
Il procedimento per le fattispecie di reato ipotizzate è attualmente nella fase delle indagini preliminari.