Disinfettare le piscine senza cloro è possibile: Tips per la disinfezione dell’acqua senza trattamenti chimici

Disinfettare le piscine senza cloro è possibile: Tips per la disinfezione dell’acqua senza trattamenti chimici

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Il trattamento dell’acqua di una piscina è un’operazione delicata da gestire in maniera corretta, in quanto la clorazione controlla diversi inquinanti presenti in acqua, ma al tempo stesso può essere pericolosa per l’ambiente e la salute in caso di squilibrio dei parametri chimici.

In questo articolo si approfondiscono i rischi di un’elevata esposizione al cloro e si propongono alcune alternative alle piscine tradizionali. Sono infatti diverse le realtà, anche nell’ambito pubblico, che stanno individuando nuove soluzioni sotto questo punto di vista, e le piscine che riducono al minimo l’impiego di prodotti chimici cominciano a trovare una discreta diffusione.

Il cloro: caratteristiche e impieghi

La clorazione è il metodo standard per la disinfezione dell’acqua. L’ipoclorito di sodio si configura come l’alogeno più abbondante sulla terra e a livello industriale si produce con processi di ossidazione elettrolitica o chimica; si stima che circa il 60% della produzione europea di cloro avvenga attraverso l’elettrolisi del mercurio, il 20% per mezzo di processi a diaframma e il 20% tramite processo a membrana (fonte: AIAQ).

Il cloro ha una straordinaria capacità di annientare agenti patogeni deformando i legami chimici delle loro molecole e i loro processi enzimatici: quando gli enzimi non funzionano più nel modo giusto, i microrganismi muoiono o ne vengono compromesse le capacità riproduttive. Non tutti i composti del cloro hanno le stesse proprietà disinfettanti, si parla infatti di “cloro attivo” per riferirsi alla parte efficace per la disinfezione.

Viene largamente usato nel trattamento dell’acqua in tutto il mondo perché è semplice da produrre, poco costoso e capace di rimuovere gli organismi patogeni senza alterare il gusto specifico dell’acqua.

Cloro e pH

Molto importante è il rapporto tra cloro e pH, l’efficacia della disinfezione dipende infatti dal pH dell’acqua, che deve essere compreso tra 5.5 e 7.5, i valori dei due parametri sono strettamente interconnessi. Nel momento in cui l’ipoclorito di sodio si dissolve nell’acqua, infatti, vengono a formarsi due sostanze (l’acido ipocloroso e lo ione ipoclorito), la cui concentrazione oscilla congiuntamente al valore del pH.

Gli effetti del cloro sulla salute

Il cloro non è una sostanza nociva di per sé, tuttavia ha alcuni effetti sulla pelle. Il cloro altera infatti il pH dell’epidermide e questo può generare alcuni effetti sgraditi:

· secchezza della pelle. In caso di un’esposizione prolungata al cloro, chi soffre di pelle secca o sensibile potrebbe essere soggetto alla formazione di eritemi ed eruzioni cutanee.

· invecchiamento della cute. Il cloro secca l’epidermide e a lungo andare potrebbe favorire l’insorgere di rughe.

· variazione della flora batterica. Proprio a causa della capacità del cloro di rimuovere i batteri, potrebbe accadere che questa sostanza, se ingerita, agisca anche sui “batteri buoni” della nostra flora batterica.

Quali accorgimenti adottare?

Per ridurre al minimo i rischi causati da un’esposizione eccessiva al cloro si possono adottare i seguenti accorgimenti:

· fare una doccia prima di entrare in piscina, così da favorire l’assorbimento della pelle dell’acqua pulita piuttosto che quella contenente il cloro;

· utilizzare detergenti non schiumogeni, possibilmente a base di ingredienti lipidici di origini vegetali per prevenire secchezza e desquamazione;

· dopo la doccia, applicare una crema idratante ad azione lenitiva ed eventualmente apposite creme, disponibili in commercio, che proteggono la pelle dagli effetti nocivi del cloro. I prodotti migliori sono quelli contenenti omega 3 e vitamina E.

Piscine senza cloro: un futuro possibile?

Esistono diverse soluzioni per la disinfezione della piscina che non prevedono l’utilizzo di cloro. Un’interessante novità è rappresentata dalla disinfezione delle piscine con ozono: il cloro viene comunque utilizzato, ma in piccole quantità che ne garantiscono la concentrazione residuale. In questo modo si riduce in maniera significativa la presenza di cloro in piscina e ne beneficia la qualità dell’acqua, che risulta priva dei sottoprodotti presenti nelle acque clorurate.

Ci sono poi alcuni sistemi ecologici per il trattamento dell’acqua senza cloro, come quello brevettato da ABOT che assicura la disinfezione dell’acqua senza l’impiego di sostanze chimiche. Il sistema, caratterizzato da un elevato potere disinfettante, sfrutta la tecnologia di idrolisi e ionizzazione, producendo gli ioni idrossido dall’elevato potere ossidante. La produzione costantemente monitorata e regolata di ioni idrossido garantisce la pulizia dell’acqua. Sistemi di questo tipo sono largamente impiegati nella realizzazione di piscine laguna, strutture sofisticate concepite dallo studio dei laghi naturali che, per la loro stessa natura, scelgono un’impronta ecologica riducendo al minimo l’utilizzo di prodotti chimici.

Un’altra soluzione è rappresentata dall’ossigeno attivo, espressione con la quale si indica combinazioni chimiche come il perossido di ossigeno, utilizzabile in forma liquida, granulare o in pastiglie. Efficace soprattutto se usato insieme a un impianto a raggi UV, non previene tuttavia la formazione di alghe.

Photo by Dim Hou on Unsplash

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