Cosimo Cavallaro: “Con il silenzio su Lucano la Sinistra ha perso un’altra occasione per battere un colpo”
di Cosimo Cavallaro
La Sinistra si è mobilitata all’unisono per commemorare Falcone e Borsellino ed è cosa buona e giusta anche se ci sarebbe da meravigliarsi non poco del fatto che, dopo 30 anni e tante iniziative e parole spese, siamo ancora qui a constatare che la sostanza non è cambiata granché e che abbiamo ancora tanto da lavorare per pulire la coscienza sporca di sangue di questo Paese.
E mentre ci appoggiamo al passato per tentare di progettare il futuro ci lasciamo sfuggire il presente e abbandoniamo a sé stessi quei pochi “umani” che hanno ancora la forza di lanciare il cuore oltre l’ostacolo, con tutti i rischi che ciò comporta soprattutto se non si possiedono gli strumenti necessari per districarsi nella complessità della Legge. Il pensiero corre a Mimmo Lucano e ai danni irreparabili provocati dalla vicenda giudiziaria innescata dai suoi detrattori e da leggi, interpretate da una Giustizia che rischia di rappresentare l’altra faccia della medaglia di quella di Falcone e Borsellino, che stanno calpestando la cognizione di chi vorrebbe fosse riconosciuto il “diritto all’umanità” dei diseredati di questo mondo egoista ed opportunista.
In un silenzio tombale, a nostra insaputa, la vicenda giudiziaria di Riace sta infangando e minando alle radici l’essenza stessa della Sinistra Italiana. Sta sporcando le sue bandiere e le coscienze dei suoi sostenitori ma, soprattutto, sta per abbattere l’ultimo baluardo contro l’indifferenza e il desiderio condivisibile di una Democrazia compiuta e “umana”, basata sull’accoglienza e sul sostegno concreto e morale ai disperati siano essi Ucraini, Somali, Curdi, Yemeniti o Afghani (… e tanti altri).
Mimmo Lucano è stato attaccato dalla Destra più becera nonché abbandonato e ignorato dalla Sinistra fin dagli albori quando si era ancora in tempo per sostenerlo e consigliarlo affinché potesse affrontare, con minor impeto umanitario e maggiore consapevolezza, i rischi concreti che il compito immane nel quale si stava tuffando potesse condurlo alla rovina sul piano legale per incompetenza o approssimazione (e non per “arricchimento personale” come sostengono i suoi accusatori) ma, soprattutto, per quel buonismo che allenta le difese individuali dai prevedibili attacchi degli onnipresenti avvoltoi svolazzanti intorno alle possibili prede.
Purtroppo, il “silenzio” della politica su Mimmo Lucano ci costringe a constatare con amarezza che la Sinistra ha perso un’altra occasione per “battere un colpo” affinché potesse almeno tentare di districarsi dal pantano nel quale una società, sempre più edonistica e individualista, l’ha segregata da anni. Non fosse per pochi gruppi spontanei di Resistenza Civile come “Sostenere Riace”, presente su Facebook, saremmo costretti, noi “nostalgici” sostenitori del Progetto Riace, a considerare che anche quel barlume di umanità dell’accoglienza, esposto al soffio gelido dell’indifferenza, si stia spegnendo e che la Sinistra abbia abdicato al ruolo di propulsore della coscienza civile per dedicarsi a quello più agevole della commemorazione di un passato che, oltre a non averci insegnato molto, non tornerà più. Con buona pace del presente che avanza inesorabile prospettandoci un futuro a tinte sempre più fosche.