Elezioni comunali Caulonia: intervista ad Ilario Ammendolia
Quella che segue è un’intervista ad Ilario Ammendolia, più volte sindaco di Caulonia.
Il 12 giugno si voterà per le comunali a Caulonia. Come giudichi il quadro che si sta delineando?
E’ difficile pensare alle elezioni amministrative in un momento molto serio per l’Europa intera e l’Italia di cui bisogna tener conto. Tra l’altro personalmente sarei più interessato ai referendum sulla giustizia, per quanto decapitati. Ciò detto, le elezioni rappresentano un momento importante purché non si concludano in uno stupido e miope scontro tra gruppi contrapposti: cento cavalli che spingono in direzione diversa non vanno da nessuna parte.
Cosa pensi dell’amministrazione in carica e dell’attuale opposizione?
Se non ti dispiace ne parleremo un’altra volta.
Ti senti impegnato nella competizione?
Appartengo molto di più al passato che al presente.
Eppure, spesso, ti danno per impegnato.
Perché rivendico la libertà di dialogare e parlare con tutti senza nascondermi. Inoltre non parlo lingue diverse secondo l’interlocutore che incontro perché non è mio costume parlar male degli altri e parto sempre dagli obiettivi da raggiungere piuttosto che delle persone.
Cosa ti auguri per Caulonia?
Dire “concordia” ed “unità” potrebbe sembrare retorico. Caulonia da “paese” è diventata un “non paese”. Alla base di ciò c’è un processo storico comune a tantissimi paesi della Calabria rispetto al quale c’è chi s’è opposto in nome del “Meridionalismo” e altri che si sono adeguati. Nel nostro caso si va dall’emigrazione di massa allo svuotamento del centro storico, alla crescita impetuosa e disordinata di Caulonia Marina che appena 60 anni fa non esisteva. Il compito principale dei futuri amministratori è “rifondare Caulonia” partendo da ciò che oggi realmente è! Il “progetto Paese”, su cui mi sono molto speso, è scritto nelle carni e nella storia di Caulonia e partiva da questa esigenza.
Puoi spiegare meglio?
Mi sono trovato nella curiosa situazione di guidare un’amministrazione che pur avendo realizzato una massiccia quantità di opere pubbliche, non riscontrabili in altri paesi della stessa dimensione e non confrontabili con altri periodi storici, negava la centralità delle opere pubbliche. L’ambizione del Progetto era quello di fare di Caulonia un centro di assoluta avanguardia e c’ eravamo quasi riusciti. Dovrebbe essere chiaro a tutti : è bello aver realizzato piazza Bottari o via Vincenzo Niutta…. ma se nessuno vi passeggia e non diventano luoghi di incontro, di crescita, di confronto, abbiamo fatto un buco nell’acqua.
Quindi?
Per quanto impalpabile ed evanescente ad alcuni possa sembrare, si deve ripartire da quel “Progetto”! Certo, aggiornandolo ad oggi.
Faccio dei flash facilmente comprensibili:
- le riunioni di giunta programmate e con l’ordine del giorno concordato non sono un capriccio ma sinonimo di democrazia e partecipazione . Una garanzia di “amministrare insieme”.
- La riunione congiunta dei consigli comunali di Roccella e Caulonia così come “il progetto d’urto per la Locride fanno parte d’una visione di futuro;
- Il progetto accoglienza così come era stato concepito apre Caulonia al mondo.
- La scelta dei “simboli”, per esempio la statua al Contadino, a Tommaso Campanella, i Bronzi, il “museo dei briganti” non nascono dal nulla sono delle icone dietro cui si nascondono sterminati mondi da cui non si può prescindere.
Quali “formazioni” si confronteranno alle prossime elezioni?
Ritengo che, nel bene e nel male, una lunga fase storica si sia chiusa. Caulonia è stato un paese in cui si sono confrontate una cultura cattolica con una di Sinistra. Oggi la “Destra” ha vinto, direi che ha fatto oro, sette bello, carte e primiera! Non mi riferisco tanto alle elezioni ma al modo di pensare, di stare insieme, di concepire l’impegno politico. La mia non è una critica ma solo una presa d’atto.
Quindi ci saranno una “destra” ed una “sinistra”?
Sicuramente una destra. Improbabile una “sinistra”.
Ci potrebbero essere solo liste civiche?
Certo! Ma aggregate su cosa? Qualora si trattasse di aggregazioni grigie finalizzate alla mera conquista del “Comune”, frustrerà vinti e vincitori, e vuol dire che si navigherà a vista e sarà molto probabile finire sugli scogli. Nè basta un programma destinato a restar sulla carta come tutti i programmi.
Chi voterai?
Ti delineo tre possibili scenari.
In caso di una aggregazione di destra vincente e di una sinistra radicale e libertaria certamente perdente, voterei, senza alcun dubbio, la Sinistra.
Nel caso di liste civiche voterei quella capace di ripartire dal “progetto Paese”.
Nel caso di liste uguali ma capaci di differenziarsi solo per i candidati, terrei segreto il mio voto e non lo concorderei neanche con mia moglie.
Cosa consiglieresti ad un giovane che vuole occuparsi di politica amministrativa?
Non sono in grado di dare consigli e non vorrei essere aulico. Potrei dire che chi ama un paese riesce a sentire finanche il respiro che sale dalle pietre e dagli uomini. Io l’ho sentito e lo sento ma non è una virtù ma piuttosto una severa condanna. Spesso si spende la vita inseguendo un “sogno” e bisogna essere pronti a ricevere in cambio ingratitudine ed indifferenza. E quando te ne accorgi è tardi. Quando ti accorgi che avresti potuto “volare liberamente” devi prendere atto che il tempo è passato.
Non è tempo di rimpianti!