Il sindaco di Bivongi scrive al presidente Occhiuto: “Ancora una volta la Vallata dello Stilaro subisce una discriminazione”
Gent.mo Presidente,
a nome personale, dell’Amministrazione comunale che rappresento e dei miei concittadini di Bivongi desidero esprimere la mia indignazione più totale per il grave strappo operato ancora una volta ai danni del territorio della Vallata dello Stilaro.
Mi riferisco alla recente decisione dei vertici dell’Asp 5 della Città Metropolitana di Reggio Calabria che hanno recentemente definito il piano delle case della salute e degli ospedali di comunità nell’area della Locride. Ancora una volta la Vallata dello Stilaro subisce una discriminazione che non può essere più tollerata.
Tra le case della salute i dirigenti, in assenza di plausibili motivazioni, hanno stabilito di realizzare le tre case della salute previste sul territorio dell’Alto Ionio reggino a Bovalino, Gioiosa Ionica e Caulonia escludendo, di fatto, il territorio che comprende i paesi di Riace, Stignano, Camini, Monasterace, Stilo, Pazzano e Bivongi, un bacino di utenza di circa diecimila abitanti. Quale siano i motivi di questa ingiusta decisione a noi sono sconosciuti.
Vogliamo comunque segnalare a Lei, signor Presidente, e ai dirigenti Asp 5 di Reggio Calabria che in questo territorio esistono edifici di proprietà dell’Asp e che nulla può giustificare l’utilizzo di edifici di proprietà di altri Enti pubblici.
Nel caso specifico Bivongi, oltre all’immobile di Piazza Duomo che appartiene alla struttura sanitaria provinciale, nel settembre del 2013, ha concesso, in comodato d’uso gratuito, alla stessa azienda sanitaria un immobile dove è stato realizzato un Poliambulatorio con ben quattro branche specialistiche oltre al centro prelievi.
Resta lo sgomento, ancora una volta, di un danno a carico dei cittadini che per motivi di salute devono percorrere diversi chilometri anche per una semplice visita ambulatoriale.
Questo non è tollerabile e non è nemmeno accettabile tenuto conto che, in caso di urgenza, si debbano percorrere 50 chilometri per raggiungere l’ospedale più vicino.
Signor Presidente, da medico, le dico che una sanità così lontana dai bisogni dei cittadini non si era mai vista. Si continuano a perpetrare errori del passato su basi politiche e di probabile clientela.
Siamo al limite delle nostre forze fisiche e morali. Per questo motivo le chiedo gentilmente di volermi ascoltare di persona per rappresentare meglio tutto il disagio che avverto quotidianamente tra i miei concittadini e di quelli della Vallata dello Stilaro.
Confido nella Sua sensibilità e nello stesso tempo Le chiedo anche di intervenire per sanare un vizio di forma e di errore umano inaccettabile che, forse mani occulte ed eventualmente personaggi confusi, hanno prodotto senza giudizio e umanità ma solo con tanto pregiudizio e sperequazione inaccettabile, assurda e lesiva della salute pubblica.
Ricordo a me stesso che l’articolo 32 della Costituzione Italiana stabilisce che “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti” ma non a 50 chilometri di distanza dal più vicino ospedale e a 30 chilometri dalla prima casa della salute.
Distinti Saluti
Vincenzo Valenti – Sindaco di Bivongi