Covid-19 e vaccino: Correlazione tra popolazione vaccinata e numero di contagi, ricoveri e decessi
Questo articolo si inserisce all’interno del progetto “Campagna informativa e di sensibilizzazione on line sul tema della vaccinazione contro il Covid-19” realizzato dalla Società Cooperativa Sankara e finanziato dalla Fondazione Nazionale delle Comunicazioni.
I dati provenienti dai Paesi con una campagna vaccinale avanzata, Italia compresa, hanno dimostrato che il vaccino protegge dalle conseguenze peggiori della malattia, dal ricovero al decesso. La vaccinazione riduce anche la capacità di infettare dei vaccinati. I dati dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie statunitensi mostrano che i soggetti vaccinati possono sì contrarre l’infezione da COVID-19, ma tali casi sono rari.
I vaccini, infatti, simulano l’infezione nell’organismo attivando l’azione di difesa del sistema immunitario che ricorderà cosa fare se si troverà ad affrontare nuovamente lo stesso patogeno in futuro, così che se il soggetto entrerà in contatto con il virus, il sistema immunitario si attiverà subito producendo cellule T, B e anticorpi e questo consentirà di combattere l’infezione, talvolta senza nemmeno manifestare i sintomi.
L’aspetto fondamentale, tuttavia, è che il soggetto ha l’infezione. Ovvero, il virus è penetrato nelle cellule e ha iniziato a replicarsi, solo che il sistema immunitario ha vinto la battaglia prima ancora che la malattia si potesse sviluppare.
Talvolta leggiamo, tra i diffusori di informazioni parziali o false, che la percentuale di vaccinati ricoverati è addirittura superiore a quello dei non vaccinati e questi riportano valori assoluti che effettivamente possiamo riscontrare. Ma, ed è bene tenerlo sempre a mente, le percentuali da sole non consentono un confronto.
È necessario tenere conto anche della numerosità della popolazione a cui appartengono: la popolazione dei non vaccinati è molto più ridotta della popolazione dei vaccinati, quindi è necessario confrontare la proporzione di casi tra i non vaccinati con la proporzione di casi tra i vaccinati. Quando guardiamo ai dati e li leggiamo in maniera corretta ci rendiamo conto che esiste una correlazione in termini di efficacia dei vaccini e contenimento dell’infezione. Nel caso dei vaccini contro il Covid-19 l’effetto è visibile in diverse fasce di età, sia per l’infezione che per ricoveri e decessi.
Ad esempio, nel mese di settembre 2021, negli over 80 ci sono stati 638 ricoveri ordinari tra i non vaccinati e 1036 tra i vaccinati, ma se si guarda alle popolazioni di riferimento, quella dei non vaccinati era di 291.232 persone, quindi con 219 casi ogni 100mila, mentre quella dei vaccinati era di 4.157.813, quindi con 24 casi ogni 100mila.
Il rischio è quindi quasi 10 volte maggiore nei non vaccinati. È sempre bene porre attenzione alle informazioni che leggiamo ed è sempre bene osservare dati e fatti con tutti gli elementi a disposizione per non incorrere in valutazioni errate.
Un fatto è certo, più aumentano le vaccinazioni, più si riduce per tutti il rischio di contagio.