La produttività aumenta in smart working: ecco perché da casa si lavora di più
Lo smart working non impigrisce i dipendenti, tutto il contrario. La pandemia ha aiutato molte aziende a comprendere l’enorme potenziale del lavoro in remoto, consentendo di superare tutti i luoghi comuni legati al lavoratore italiano medio che cerca di approfittare della situazione. Il lavoro smart, infatti, ha chiarito che – se una persona viene messa a proprio agio – la resa in termini di performance sale, di pari passo con la sua tranquillità e il suo grado di soddisfazione personale.
Da casa si lavora di più: per quale motivo?
I motivi dell’incremento della produttività in casa sono diversi: in primo luogo, il lavoratore si sente responsabilizzato, il che lo aiuta ad acquisire fiducia in sé stesso e a lavorare meglio. In secondo luogo, la gestione del proprio lavoro e del proprio tempo in una condizione di totale indipendenza lo porta automaticamente verso un’ottimizzazione della giornata lavorativa.
Per non parlare del risparmio di tempo: non dovendo perdere preziosi minuti per uscire di casa, il dipendente può addirittura lavorare di più. C’è un altro motivo che consente allo smart working di accrescere le prestazioni di un lavoratore: costui ha la possibilità di stare in famiglia, il che ovviamente aumenta il buonumore e la soddisfazione personale di ogni individuo.
Purtroppo, non è tutto oro quel che luccica: lavorare di più non sempre è positivo, soprattutto se ciò avviene al di fuori dell’orario di lavoro. Non a caso, qualche azienda tende ad approfittarsi della situazione, ad esempio chiedendo compiti o inviando mail al di fuori dell’orario “d’ufficio”.
Alcuni svantaggi del lavoro da casa
Il primo svantaggio lo abbiamo appena sottolineato: alle volte si tende a lavorare di più, non solo in termini di prestazioni, ma anche di tempo, finendo per svolgere delle ore di straordinario non retribuite. Inoltre, trascorrere molto tempo in casa equivale anche ad un aumento dei consumi domestici e dunque degli importi in bolletta, soprattutto alla luce dei recenti rincari sui prezzi dei consumi annunciati dall’ARERA il mese scorso.
In questo caso, esistono diverse strategie per limitare il salasso a fine mese, e il primo passo è quello di valutare le diverse offerte di luce e gas presenti sul mercato e cercare quelle più adatte alle proprie esigenze non solo personali, ma anche lavorative. Ad esempio, per chi lavora durante il giorno sarà più conveniente una tariffa bioraria o multioraria rispetto a quelle tradizionali perché concentrerà il maggior impiego di energia durante le prime ore della giornata. Queste considerazioni, unite ad altri piccoli accorgimenti, consentiranno di lavorare da casa evitando gli sprechi e di dover spendere più di quanto si guadagni in una giornata di lavoro.
C’è un altro fattore da considerare, ovvero che non tutti producono allo stesso modo in casa: basti pensare ad esempio a chi abita da solo che, abituato al contatto con i colleghi, potrebbe vivere il lavoro da casa come un vero e proprio straniamento, con conseguenze come lo stress e nervosismo. Infine, anche il fisico potrebbe risentirne: basti citare i problemi alla schiena e alla testa a causa di una cattiva postura, e la stanchezza degli occhi.