Sindaco di Roccella: “La scomparsa di Silvestro e Giusy ha segnato un’intera comunità”

Sindaco di Roccella: “La scomparsa di Silvestro e Giusy ha segnato un’intera comunità”

Stasera per l’ultima volta abbiamo salutato Giusy e Silvestro. Ed è stato molto duro farlo. Il momento delle esequie di una persona cara che ci ha lasciati chiama normalmente ad una dimensione personale, familiare e quindi privata del dolore.

A volte quel dolore supera la dimensione privata e diventa dolore collettivo. Diventa cioè il dolore di una piccola comunità di persone legate a chi non c’è più da sentimenti di particolare affetto.

Succede per il dolore per la perdita di un collega, come è stato oggi per tutti i rappresentanti dell’ Arma dei Carabinieri che hanno pianto la scomparsa di Silvestro e per tutti i dipendenti comunali distrutti per la perdita di Giusy.

Ma ci sono casi in cui il dolore collettivo si espande oltre i confini dei colleghi e degli amici e diventa dolore di una intera comunità. Quello che si è sentito oggi in Chiesa era il dolore della nostra intera comunità.

Sbaglieremmo a credere che questa dimensione cosi ampia di questo dolore sia legata solo alla enormità della tragedia, alla giovane età di Giusy e Silvestro, al pensiero per il piccolo Francesco, alla drammaticità di quanto è successo.

Se oggi tutta Roccella sente profondamente questo dolore è perché Giusy e Silvestro erano persone amate di un amore collettivo e condiviso. Perché erano persone straordinarie, nel senso letterale del termine. Persone non ordinarie, che non si accontentavano della ordinarietà, che non praticavano comportamenti ordinari.

Per me è difficile rappresentare in pieno i sentimenti di tutti noi per Giusy. E’ difficile tramettere i sentimenti di straordinaria stima che tutti nutrivamo nei suoi confronti come dipendente comunale e i sentimenti di affetto che ci legavano alla sua persona.

Quando eravamo impegnati a risolvere problemi che ci apparivano particolarmente difficili o a volte insormontabili, Giusy usava sempre una frase che ancora sento nelle mie orecchie. Quella sua voce serena ci diceva sempre “Non è un problema”.

Voleva dire tante cose quella frase. Voleva dirci che tutto ciò che era necessario fare per risolvere quel problema, lei lo avrebbe fatto: senza limiti di orario o di impegno e fino a wuando tutto non fosse risolto. Ma voleva anche dirci che quel problema per noi non doveva essere un problema.

Giusy ci richiamava così ad essere tranquilli, perché solo essendo tranquilli avremmo potuto ben operare e risolvere i problemi. Io, tutti noi, ricorderemo per sempre il suo sorriso, la sua voce, il suo modo di organizzare il lavoro, la sua saggezza, la sua straordinaria correttezza, il suo incredibile senso di responsabilità, la sua incolmabile voglia di imparare e migliorarsi sempre, la sua dedizione al bene della nostra comunità.

Nel tempo, come avviene sempre, la vita prenderà di nuovo posto nella esistenza dei suoi familiari e del piccolo Francesco. Ma fino a che vivrà qualcuno dei suoi colleghi, fino a che vivremo noi, sono certo che ci sarà sempre un momento, una occasione nella quale racconteremo di questa straordinaria donna che abbiamo incontrato sulla nostra strada.

Sono certo che guardando tutti noi così affranti dal dolore, Giusy stia dicendo ancora una volta: “Non è un problema” E che dal cielo continuerà a vegliare, ad ispirare e a proteggere il suo Francesco, i suoi cari e tutti noi.

Vittorio Zito – Sindaco di Roccella

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