Meloni e Salvini, una all’opposizione e l’altro al governo per alimentare il caos
Uno governa, l’altra fa l’opposizione. Entrambi al lavoro per sollevare polveroni su questioni allucinanti. Volevano tutto aperto quando la campagna di vaccinazione non era nemmeno partita.
Marciavano contro le mascherine quando erano l’unica barriera di protezione dal virus. Strizzano l’occhio ai no vax, per due voti in più, adesso che si intravede la luce all’uscita del tunnel.
Sollevano barricate e strilli contro l’estensione del green pass, persino contro l’opinione degli imprenditori che si sono candidati a rappresentare, mentre agitano nella società i peggiori rancori e le più ancestrali paure.
E quando hanno esaurito gli argomenti c’è sempre lo sbarco di qualche decina di disperati o l’accoglienza dei profughi afghani a dar fiato alle loro trombe nazionaliste.
Si preparano a vincere le elezioni, secondo loro. Forse è il caso che nel campo dei progressisti non ci si limiti più, soltanto, a difendere il governo.
C’è una visione di società da costruire e da contrapporre con decisione al caos generato dagli agitatori professionali della destra.
Michele Piras