Attilio Tucci difende la riuscita del Kaulonia Tarantella Festival ed esprime apprezzamento per il Progetto Paese di Ammendolia

Attilio Tucci difende la riuscita del Kaulonia Tarantella Festival ed esprime apprezzamento per il Progetto Paese di Ammendolia

Riceviamo dall’assessore cauloniese Attilio Tucci e pubblichiamo:

Carissimo Direttore 

Innanzi tutto ti ringrazio per l’ospitalità accordatami. In questi anni per scelta ho evitato comunicazioni che non fossero direttamente collegate con la pratica amministrativa cruda e pura, oggi sento l’esigenza di intervenire cosciente che siamo di fronte a un bivio, difronte ad una scelta fondamentale tra civiltà e inciviltà, tra speranza e rassegnazione. In queste sere tranne una fugace visita per salutare il maestro Antonio Critelli precauzionalmente ho preferito godermi il Festival da casa, in remoto, un po’ per senso di responsabilità nei confronti del mestiere che svolgo e un po’ per paura perché a me il COVID ancora fa paura. Per questo motivo ho avuto la possibilità di assistere in diretta ad un Festival nettamente contrapposto a quello raccontato  da alcuni  oppositori d’ assalto. In primo luogo vorrei che tutti i cittadini avessero presente una condizione essenziale ma più di loro dovrebbe averla chi si propone come guida di questo Paese .La Questura e la Prefettura hanno autorizzato la manifestazione con delle limitazioni che  salto per ragioni di spazio ma la più importante e vincolante era il numero di spettatori: 50 dico cinquanta persone al dipinto Bizantino e 200 solo duecento presenze a Piazza Mese. Non seguirò l’opposizione sul discorso presenze ,anche perché a quel punto dovremmo considerare un fallimento il Festival di Sanremo o le Olimpiadi in Giappone che si sono svolti senza pubblico, non l’ho fatto in passato non lo farò adesso anche perché categoricamente mi rifiuto di valutare la riuscita di un Festival   in virtù delle salsicce vendute .Allora preferisco raccontare quello che ho visto in televisione ,un KTF pulito che ci ha fatto viaggiare attraverso magnifiche prestazioni nel mondo della musica popolare e non ha disdegnato delle produzioni originali che hanno il compito di legare sempre di più al presente gli strumenti della tradizione. Nelle due serate di Piazza Mese mentre urlanti oppositori mancavano seriamente di rispetto alla civiltà non alle persone, io assistevo ad una esibizione carica di energia e mi riferisco soprattutto alla Banda Adriatica perché simultaneamente pensavo all’embrione dell’orchestra del KTF che si è già esibita in passato ma che tanto potrebbe fare in futuro sulla scia di  questi professionisti .Sulla seconda serata ho poco da aggiungere artisticamente perché so di non avere competenze specifiche ma è stato tutto lineare ,semplice, bello, le canzoni di Manuela Cricelli si sono mescolate alla perfezione con la grande tradizione di Mimmo Cavallaro e l’estro di Peppe Voltarelli. Di quest’ultimo ho apprezzato però in particolar modo le pubbliche considerazioni, molto positive, sull’accoglienza e sulla funzionalità del Paese Albergo. Ho pensato per fortuna questo signore, mentre i paesani cercano di denigrare tutto e tutti, ha fatto conoscere questa splendida realtà a migliaia di persone che erano collegate. E si perché mentre miopi politici cercano il consenso in modo maldestro il Festival incassava ben oltre 11.000 contatti streaming e quanto prima, appena ne verremo in possesso, comunicheremo i dati auditel sulle due serate di diretta con Telemia. Personalmente rifiuto la rissa come metodo politico, sono stato sempre un sognatore e continuerò ad esserlo e a tal proposito vorrei ricordare che se in passato non avessimo sognato in grande oggi non staremmo a parlare della ventitreesima edizione del Festival perché anche all’epoca c’erano i soliti guastatori ma abbiamo resistito . Il pensiero va lontano aimè a circa un quarto di secolo ma il successo del KTF è fortemente dipendente dal fondamentale  rapporto con ARPA .Dico ciò perché si è cercato di infangare  anche questi splendidi professionisti con i quali in passato personalmente ho anche avuto delle divergenze dal punto di vista della programmazione e  sviluppo del Festival ma di una cosa sono certo non hanno mai lavorato per danaro ,erano anni  nei quali si lavorava solo per passione e gratuitamente. Come spesso accade nella vita a distanza di tempo le esperienze si tornano  a incrociare e con i Maestri Antonio Critelli e Danilo Gatto questo sta avvenendo ma perché sono ottimi musicisti ,perché mantengono inalterata la loro passione .A me piace ricordarli per questo, sapendo che se il Conservatorio di Catanzaro  sceglie Caulonia come sede distaccata dedicata agli strumenti popolari, dietro a tutto questo c’è il loro impegno di ieri e di oggi.

Siamo a un bivio dicevo e a tal proposito ho apprezzato l’intervento di Ilario Ammendolia  che rilanciava l’idea di progetto paese , personalmente avverto la necessita di fermarsi a mente serena per discutere seriamente del futuro di Caulonia .Ognuno di noi che si impegna quotidianamente in politica, ha un progetto e sarebbe sicuramente utile attraverso un sereno confronto aprire una discussione che raccolga  gli aspetti positivi che ovviamente  dovranno avere come comun denominatore il bene comune

                                                                                                                   Attilio Tucci

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