Reggio Calabria, agenti polizia locale arrestati. Minicuci: “Pagina triste e degradante per tutta la città”
Martedi 20 luglio, 2 agenti della Polizia Locale di Reggio Calabria sono stati arrestati e altri 7 hanno subito la sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio, con l’accusa di concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità, falso ideologico e violenza privata. Il consigliere comunale e metropolitano gruppo Lega Antonino Minicuci condanna con fermezza quanto accaduto, tornando a ribadire la funzione decisiva dell’amministrazione comunale in materia di legalità e trasparenza.
“Sinceramente sconcertato per quanto accaduto, ritengo quella di ieri una pagina davvero triste e degradante per tutta la città. Da garantista ripongo la mia fiducia nella magistratura, pertanto l’augurio è che questo ennesimo scandalo sia ridimensionato per il bene di Reggio Calabria. Chi commette questi reati mina l’onestà di tantissimi operatori della vigilanza, il cui lavoro è fatto di passione ed etica, per questo motivo bisogna essere tempestivi e fermi nelle indagini, per il bene della comunità e la credibilità di tutte le istituzioni.
Ritengo doveroso non infierire su un corpo di Polizia ridotto al lumicino, maltrattato, che ha subito scelte scellerate riguardo il personale ed è privo di qualsivoglia aggiornamento professionale. Non sono stati banditi concorsi e gli unici nuovi innesti sono stati vigili assunti stagionalmente per qualche mese con selezioni alquanto discutibili.
Quanto accaduto ieri -sottolinea Minicuci- deve fungere da ennesimo campanello d’allarme per una città che appare sempre più allo sbando. Da tempo segnalo e denuncio puntualmente l’illegalità diffusa che permea la lunga consiliatura Falcomatà. Non è un caso forse se per lunghissimo tempo il comando di Polizia Locale è stato senza una guida, senza un Comandante e soprattutto senza regole. Voglio ricordare che la dott.ssa Spanò, probabilmente sine titulo, è stata dirigente per diversi anni del Comando di Polizia Locale, la stessa Spanò del caso Miramare. Il sindaco ha dichiarato in merito alla vicenda degli agenti arrestati che il Comune si costituirà parte civile, un atto che condivido. Avrei apprezzato la stessa celerità e determinazione da parte del primo cittadino in occasione delle vicende relative al caso Miramare e dei brogli elettorali.
In diverse occasioni ho stimolato il sindaco Falcomatà e tutta la giunta sul tema della legalità, non solo interna a Palazzo San Giorgio. L’amministrazione comunale non si è preoccupata di dare vita a dei corsi di formazione specifica e non ha dato la possibilità al Consiglio comunale di poter dare degli indirizzi e dei suggerimenti al Responsabile della corruzione dell’Ente. In prima persona, alcuni mesi fa ho presentato un’interrogazione sul mancato coinvolgimento delle opposizioni su questi delicatissimi argomenti, compresa la mancata istituzione della Commissione Speciale per il controllo della ragioneria. Ogni appello, richiamo alla legalità e rispetto delle leggi che regolano l’attività amministrativa è rimasta lettera morta, come se per l’amministrazione Falcomatà la trasparenza fosse un fastidio, un inutile orpello.
Se persino i garanti della legalità sono arrivati ad operare nell’illegalità, significa che rischiamo di avvicinarci rapidamente alla fine di un’esperienza di civile convivenza. Attività illegali nelle operazioni di voto con persone decedute risultate tra i votanti, tutori della legge che delinquono, assegnazioni private dei beni pubblici, cattiva gestione delle risorse umane e del patrimonio della nostra città.
È arrivato il momento -afferma il già candidato a sindaco- di istituire una Commissione Ministeriale di inchiesta che faccia luce sugli ultimi sette anni di gestione del comune di Reggio Calabria. Sarà questa la richiesta che presenterò al Ministero dell’Interno, con la speranza che in questa occasione possa accadere qualcosa di concreto e utile per allontanare la nostra città dall’illegalità diffusa in cui purtroppo è piombata”.
UFFICIO STAMPA MINICUCI ANTONINO