Editoriale: Quanto accaduto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere è intollerabile
Il quotidiano Domani ha pubblicato un video sconvolgente risalente al 6 aprile dello scorso anno, in cui si vedono diversi detenuti del carcere di Santa Maria Capua a Vetere presi a calci, a pugni e a manganellate dagli agenti in servizio.
Come se non bastasse, i malcapitati vengono costretti a rimanere in ginocchio mentre subiscono soprusi e sevizie.
La loro colpa? Aver protestato per chiedere mascherine e tamponi dopo il primo caso di Covid-19 accertato all’interno del penitenziario.
Confesso che tali immagini mi hanno lasciato sgomento e profondamente ferito, in quanto contrarie a qualsiasi idea di legalità e di giustizia.
La violenza è intollerabile in tutte le sue forme; per questa ragione, va sempre e comunque condannata.
Tuttavia, non c’è peggior violenza di quella perpetrata abusando della propria posizione di potere al solo fine di calpestare la dignità di chi non può difendersi: una condotta vile e barbara, che diventa di indicibile gravità se posta in essere dai rappresentanti dello Stato che dovrebbero garantire la sicurezza e l’incolumità degli individui in quanto esseri umani, a prescindere che essi stiano scontando una pena o siano in libertà.
Mi auguro che l’episodio in questione consenta di far luce su situazioni analoghe che, con ogni probabilità, sono ampiamente diffuse nel sommerso mondo delle carceri italiane.