“Caulonia al tempo dei nonni”: il sapone
Quando non esisteva la lavatrice, era necessario lavare tutto a mano. Non si utilizzavano i detersivi, il sapone veniva preparato in casa.
La procedura per preparare il sapone è la seguente: si versano in un pentolone dieci litri d’olio (solitamente quello che avanzava nelle damigiane) oppure strutto (grasso di maiale sciolto in precedenza, quattro chili di soda (necessaria e cinque litri d’acqua. Si mette a bollire il tutto, avendo cura di mescolare il contenuto in continuazione.
La comparsa delle bolle fa capire quando il sapone sia pronto: a quel punto viene lasciato raffreddare; per verificarne la consistenza si utilizzano le mani: se è solido, la caldaia viene capovolta per lasciar cadere il sapone, che viene tagliato a pezzi e conservato.
In generale, esistono due tecniche di preparazione del sapone fatto in caso: quella a caldo e quella a freddo.
Il procedimento a caldo.
Il procedimento a caldo prevede inizialmente che l’acqua venga versata in un contenitore e, solitamente con l’aiuto di un bicchiere, si versi la soda caustica nell’acqua (mai il contrario!). È necessario attendere che la temperatura del liquido raggiunga gli 80°, mescolando con il cucchiaio di legno per miscelare bene la soda. Occorre far raffreddare il tutto in un posto arieggiato (sarebbe perfetto il balcone) per circa 15 minuti finché la temperatura non sia scesa a 45°.
Anche l’olio va riscaldato a 45° in una pentola grande il doppio del volume del grasso. Una volta tolto dal fuoco, con estrema attenzione si deve versare la miscela di acqua e soda (a 45°) nel recipiente dell’olio e mescolare sempre con il cucchiaio.
Per eliminare grumi e rendere il composto liscio,viene frullato il tutto per circa 5/10 minuti in modo che non si surriscaldi. Tale procedimento di miscelazione consentirà di arrivare alla cosiddetta “fase nastro”, in cui le gocce del composto che scivolano dal cucchiaio si posano su un composto cremoso tracciando delle linee. Inizia quindila vera saponificazione a caldo, nel quale il processo di neutralizzazione della soda avviene grazie all’azione lenta del calore.
A questo punto, in una grossa pentola va posto a bagnomaria il tegame con la crema di olio, soda e acqua, assicurandosi di sistemare tra le due un poggia-pentole o altro che resista al calore, per separare il recipiente superiore dal fondo della pentola e quindi evitare un contatto diretto con il calore della fiamma. Si lascia riscaldare il tutto a fuoco basso coprendo il tegame, e ogni mezz’ora il sapone dev’essere mescolato con un cucchiaio di legno. L’acqua non deve bollire.
Quando il composto assume una consistenza collosa e diventa semi-trasparente, dopo circa due ore di lenta cottura, si toglie la pentola dal fuoco per farla raffreddare. È quindi possibile aggiungere ingredienti come olii essenziali e micro-granuli o coloranti per rendere particolare il sapone, dal momento che la consistenza è ancora morbida. Si giunge così alla fase di raffreddamento del sapone fatto in casa, che può essere versato negli stampi e tagliato a “fette” una volta solidificato.
Il procedimento a freddo.
Il procedimento a freddo richiede una minore quantità di acqua (per 1 kg di olio servono 280 gr di acqua distillata e sempre 134 gr di soda). Dopo aver raggiunto la “fase nastro”, si possono aggiungere velocemente gli ingredienti per non disperdere troppo il calore. A questo punto si versa la miscela direttamente negli stampi, che poi vanno avvolti in vecchie coperte per mantenerli al caldo e farli raffreddare lentamente.
Dopo circa 48 ore, sempre con i guanti perché la soda non è neutralizzata del tutto, si taglia il sapone fatto in casa in panetti o lo si sforma su fogli di carta. Il tutto va lasciato in un luogo fresco per circa due mesi a maturare.