PD Siderno e Ripartiamo da Siderno chiedono il voto a inizio settembre
La città di Siderno con 32 mesi di gestione commissariale “straordinaria”, può considerare acquisito – o quasi – il primato del più lungo commissariamento della storia istituzionale calabrese, se non italiana!
Il comune di Siderno, commissariato per infiltrazioni mafiose nell’agosto 2018, sarebbe dovuto tornare a libere elezioni dopo 24 mesi circa.
Dopo essere stato escluso dall’election day del settembre scorso ed aver subito, a causa della seconda ondata di contagi covid l’annullamento (di fatto) delle elezioni fissate per il 21 e 22 novembre 2020, secondo una labile menzione all’interno del decreto-legge del 05 marzo scorso, i comuni sciolti per mafia torneranno al voto in una finestra temporale compresa tra il 15 settembre ed il 15 ottobre 2021.
Ben poca cosa sulla quale, alla luce della pregressa esperienza in materia di andamento dei contagi, aleggia anche la percezione dubitativa di una non definitività dell’evento tanto atteso.
Siamo ben consapevoli che lo scenario pandemico abbia modificato le priorità, le quotidianità e l’ordinario andamento delle cose ma, è pur vero che il paese, il cui tessuto economico sociale si è ulteriormente aggravato a causa dei provvedimenti di chiusura anticontagio, si presenta istituzionalmente stanco e logorato, rassegnato ad un destino di decadenza senza precedenti e dove il cittadino comune si sente sospeso sull’orlo di un fallimento inevitabile. Senza diritti e senza servizi.
La democrazia è assente e non si può certo ritenere che non vi sia assoluta necessità di ripristinare agibilità democratica, di ricreare un filo diretto tra rappresentatività e rappresentanza, tra cittadini e istituzioni democraticamente eletti.
Non siamo stati ascoltati quando, da soli, abbiamo chiesto che Siderno potesse tornare al voto a settembre scorso; di conseguenza la nostra città è rimasta senza rappresentanti nel Consiglio metropolitano di Reggio Calabria; non partecipa e non ha peso, al pari degli altri comuni limitrofi, a tavoli importanti che riguardano il futuro del territorio.
Se l’intento della legge sullo scioglimento era quello di garantire un ripristino della legalità e dell’agibilità democratica in tempi definiti straordinari proprio perché attuabili per un periodo ben determinato e conciso (appunto detto straordinario), è pur vero che nel caso di Siderno, detto metodo è quello che più di tutti ha manifestato effetti distorsivi gravi.
Tale premessa si rende necessaria per arrivare a comprendere fino in fondo la richiesta, la necessità di non differire ancora la fissazione della data delle elezioni comunali, anzi, ove possibile, predeterminarla senza rischio di rinvio ma, non oltre la prima domenica di settembre 2021 proprio perché ben sappiamo che i contagi, fermi restando gli effetti contenitivi che auspichiamo si verifichino con la progressiva attuazione del piano vaccinale, tendono ad aumentare dall’autunno in avanti, tenendo altresì conto che un eventuale turno di ballottaggio si terrebbe dopo ulteriori 15 giorni e, quindi, fissarle ad ottobre sarebbe del tutto rischioso.
Chiediamo, non soltanto ai Deputati e Senatori democratici ,coi quali abbiamo già interloquito,ma a tutti i Parlamentari calabresi di farsi carico di un intervento presso il Ministero degli Interni, al fine di poter tornare al voto il prima possibile, in assoluta sicurezza.
Ciò può essere garantito assumendo impegni chiari e precisi che non lascino paesi come Siderno in solitudine ma, al contrario, ascoltando la voce della comunità e tornando a dare valore effettivo a quel principio iniziale e fondante che fa capo alla volontà del cittadino.
Volontà fondata sulle elezioni in quanto strettamente connessa ad un modo di designazione che ponga in collegamento i governati con i governanti. Dilungare i tempi delle elezioni significa negare questo principio e, di conseguenza, negare la democrazia. Ci si prodighi per scongiurare ulteriori e pregiudizievoli rinvii.
Partito Democratico di Siderno
Ripartiamo da Siderno