Recovery Plan, Fragomeni: “Serve ottenere la giusta quantità di fondi o potrebbe aumentare il divario Nord Sud”
“Sia dall’aula della Camera che da quella del Senato, è arrivato il via libera alla risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del premier Draghi riguardo il Recovery Plan da 248 miliardi, tra fondi europei e risorse nazionali. Quella del Recovery Fund doveva essere l’occasione, unica e imperdibile, per colmare le differenze tra Nord e Sud. Ora, invece, rischia di essere un’occasione storica persa, che potrebbe addirittura aumentare il distacco tra Nord e Sud.
Secondo le indicazioni dell’Unione Europea, infatti, al Mezzogiorno doveva essere destinato almeno il 60% delle risorse, indispensabili per colmare le carenze croniche del nostro territorio tra infrastrutture, ferrovie, ospedali, scuole, università, e servizi sociali in genere.
Il Governo, applicando metodi basati su criteri diversi da quelli indicati dall’UE, ha invece destinato al Sud circa, e al massimo, il 40% delle risorse.
E la situazione continua a essere quantomeno poco chiara perché non è ancora manifesto se questo 40% sia o meno comprensivo delle somme già stanziate, e quindi già destinate al nostro territorio, al di là del Recovery Fund. In questo caso si tratterebbe di un vero e proprio “scippo” ai danni del Mezzogiorno. Il problema non è salvaguardare solo e unicamente gli interessi di una parte, o di un singolo territorio, ma risolvere una questione storica, e permettere al Sud di risollevarsi, finalmente, da una situazione che dura ormai da troppo tempo. Non è una battaglia campanilistica quella che, da più parti, anche con azioni eclatanti, sta portando sindaci e amministratori del Mezzogiorno a manifestare in piazza o nei luoghi delle istituzioni, ma di azioni che hanno l’obiettivo di far capire che la rinascita del Sud serve a tutto il Paese, se cresce il Sud cresce anche l’Italia intera. Vorremmo sapere, innanzitutto, qual è la ricaduta degli investimenti nazionali, Regione per Regione, territorio per territorio, e se i progetti fondamentali indicati dalle amministrazioni locali sono stati approvati. Palazzo Chigi ha parlato di “un intervento epocale per riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica”, per la ministra del Sud Mara Carfagna la cifra di 82 miliardi destinata ai Comuni del Mezzogiorno “renderà possibile, se investita bene e investita tutta, di far crescere nei prossimi cinque anni il Pil del Sud più di quello del resto d’Italia. Oltre il 22% per il Sud, contro una media nazionale del 15”, e le amministrazioni del Sud avranno a breve duemilaottocento nuovi assunti, altamente specializzati, per gestire la programmazione delle risorse. Ma dobbiamo esserne certi, abbiamo bisogno di fatti concreti, non è più il tempo solo di promesse. Il premier ha anche assicurato che da qui in poi il contributo che il Parlamento può dare è solo all’inizio, e che il Parlamento avrà quindi un ruolo determinante nei mesi a venire. Noi ce la metteremo tutta, ma serve la collaborazione e la solidarietà di tutti, perché questo dei fondi per il Sud è un problema che riguarda tutti i cittadini, gli amministratori, e non soltanto del Mezzogiorno. Un problema che va risolto ora, e in maniera limpida ed efficace” – Così Mariateresa Fragomeni, candidata a Sindaco di Siderno.