Italia ingrata verso Cuba
di Pasquale Aiello
E’ proprio vero che la memoria degli italiani è molto ristretta e serba solo il ricordo del risultato dell’ultima partita della squadra del cuore. Siamo un popolo di ingrati e buontemponi e i politici che governano il paese sono una casta di parolai e ciarlatani superpagati alle dipendenze delle grandi potenze del capitalismo mondiale e, soprattutto in tema di politica estera non si è sufficientemente autodeterminati. Era appena un anno fa, in piena pandemia quando in Italia, sebbene il virus colpiva anche loro, sotto lo slogan coniato dal Comandante Fidel Castro ‘Medici non bombe’, arrivò una squadra di medici cubani per offrire spontaneamente il proprio aiuto e la propria solidarietà al nostro paese colpito, in modo violento dal coronavirus in particolar modo in Lombardia.
La Brigata Henry Reeve composta da un gruppo di 53 tra medici e infermieri era giunta per sostenere e collaborare con i colleghi professionisti italiani colti impreparati con una sanità collassata, negli anni, per colpa di scelte politiche scellerate, in questa dura battaglia che persiste ormai da oltre un anno. Per amore di verità, bisogna dire che l’isola caraibica i suoi medici li manda dappertutto dove c’è bisogno, nonostante da più di 60 anni sia sottoposta a un blocco economico spietato e disumano da parte dell’imperialismo yankee. Perché la piccola grande Cuba incarna lo spirito dell’umanesimo, lasciato in eredità dal grande medico rivoluzionario Ernesto Guevara convinto che la salute deve essere un diritto prioritario che richiede politiche sociali, solidarietà e soprattutto gratuità, e la grande formazione sanitaria dei cubani con cure e programmi di prevenzione è stata riconosciuta e attestata dall’OMS. Pur ammettendo che i medici di base e la medicina sul territorio è l’unica soluzione di lungo termine in fatto di cura e prevenzione, è altrettanto difficile per gli occidentali ammettere che la sanità cubana ne è una eccellenza planetaria.
A un anno di distanza, la riconoscenza per la solidarietà dimostrata, espressa a parole, da parte del governo italiano, probabilmente sull’onda della paura del virus, non viene rinnovata nei fatti, ma si traduce, addirittura in ingratitudine, votando, insieme ad altri paesi dell’UE e nel silenzio assoluto della grande comunicazione asservita, contro la risoluzione presentata al Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite sulle ripercussioni negative delle sanzioni economiche applicate da alcuni paesi ad altri tra cui figura anche Cuba. La sottomissione agli interessi degli Stati Uniti è da tempo sotto gli occhi di tutti e non ha limiti. L’Italia, e questa ne è la dimostrazione, è solo una colonia del padrone USA e l’Europa è una fedele alleata nella nuova guerra fredda contro i nemici storici.
Perdonaci Cuba.