Fermiamo la criminalizzazione della Solidarietà!
Dopo la vergognosa provocazione a Trieste nei confronti di Gian Andrea Bianchi e Lorena Fornasir di Linea d’ombra, a pochi giorni dalle mobilitazioni del 6 marzo organizzate per denunciare i crimini contro l’umanità nella rotta balcanica (e non solo) , un’ennesima montatura è partita dalla Procura della Repubblica di Ragusa nei confronti di chi salva vite in mare, come Mediterranea saving humans.
In Sicilia, da quando nel giugno 2015 è entrata in funzione a Catania la sede di Frontex , il contrasto all’immigrazione irregolare si è articolato non solo con la militarizzazione dei porti , con le operazioni di respingimento e di sostegno alle bande criminali della cosiddetta guardia costiera libica, ma anche con i teoremi giudiziari (vedi Procura di Catania e vari Tribunali siciliani) e con una potente macchina del fango di troppi media compiacenti nell’ingigantire le veline dell’intelligence nostrana e di Frontex . Da anni si cercano prove (finora inutilmente) per dimostrare la presunta collusione fra le Ong delle navi umanitarie ed i trafficanti di migranti, invece nessuna magistratura persegue chi , firmando e rinnovando accordi con la Libia, oggettivamente è causa della reclusione, della sofferenza e della morte di migliaia di donne, uomini e bambini. Oramai il sonno della ragione genera mostri!
In questi giorni la nave tedesca Sea Watch3, con i suoi 363 migranti soccorsi, è stata alla ricerca di un porto sicuro ( finalmente si è autorizzato lo sbarco nel porto di Augusta) e la Sea Watch4, dopo 6 mesi di fermo amministrativo al porto di Palermo, ha potuto riprendere il largo, mentre la nave basca Aita Mari è ancora ferma al porto di Augusta per finire la quarantena, precauzione sanitaria non applicata ai militari impegnati nell’esercitazione Nato Dynamic Manta 2021 nei porti di Catania ed Augusta.
Un motivo di più per manifestare sabato 6 marzo costruendo un ponte di corpi resistenti :
PORTI APERTI ALL’ACCOGLIENZA DEI MIGRANTI E CHIUSI ALLE NAVI DA GUERRA!
LasciateCIEntrare, Rete Antirazzista Catanese, Accoglienza ControVento