Covid: in Calabria la scuola viene sempre dopo
La Calabria è in zona gialla da 6 settimane e l’indice RT è sceso a 0,81: ma il Presidente facente funzione, immeritatamente e improvvidamente alla guida della nostra Regione, ossessionato da alunni e insegnanti che vanno in classe, ordina la chiusura di tutte le scuole calabresi. Principale motivazione: dobbiamo vaccinare il personale scolastico (!).
Mia figlia, che già ieri imprecava contro l’ennesima frustrante DAD all’orizzonte, potrà andare a mangiare fuori a pranzo, a comprarsi una maglia al Centro Commerciale, a uscire in piazza con le amichette, a far visita a nonni e zii, ad accompagnare i genitori in un ufficio, ecc. Ma niente scuola, non sia mai: nonostante le mille precauzioni osservate e la distanza fra i banchi e la mascherina sempre in uso e le finestre continuamente aperte in aula e la merenda da soli. Perché vi sono mille priorità e mille esigenze, tutte legittime: ma scuola e studenti vengono sempre dopo, sono sempre subordinati a qualcosa d’altro.
Non vi sopporto più, a qualunque livello, in Calabria più che altrove: siete una classe politica misera, sciatta, insulsa, cialtrona, torbida.
Reclamo il diritto costituzionale all’istruzione, con la maiuscola. Rivendico la necessità che i nostri figli stiano nel luogo che gli è proprio, nella scuola pubblica e universale del nostro paese.
Prendetevela con i grandi e i potenti, se ne avete forza e coraggio: troppo facile, quasi da miserabili, far pagare ai ragazzi le vostre gigantesche e reiterate deficienze, troppo facile risolvere il problema costringendo una bambina (e anche un genitore) a stare tutte le mattine dietro uno schermo.
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