Le riflessioni di Calabrese sul coronavirus: “Solo il vaccino potrà darci un minimo di speranza”
Alcune riflessioni domenicali di chi ha “conosciuto” il maledetto Covid e ci sta convivendo da venticinque lunghi e interminabili giorni. Mentre per fortuna continuano a migliorare le mie condizioni di salute il pensiero è fisso a quello che ho vissuto sulla mia pelle e che altre persone hanno vissuto e stanno vivendo.
È evidente che il Covid c’è, esiste e non fa sconti a nessuno. Anche l’età non rappresenta alcuna garanzia. Una volta che arriva, tutto può succedere. Fa male dal punto di vista fisico e ti annienta dal lato psicologico. In molti casi non ti da scampo. Ho sofferto e sto soffrendo, ho visto altre persone soffrire , ho visto persone su barelle andare verso l’ultimo viaggio. Il ricovero in ospedale ti logora la mente e il cuore.
Vorrei che questa mia drammatica esperienza, che necessità ancora di tanto tempo affinché diventi solo un brutto ricordo, servisse da monito nei confronti di chi non ha ancora ben compreso la gravità e serietà della situazione.
Il Covid è morte, dolore, sofferenza. Solo il vaccino potrà darci un minimo di garanzia e di speranza. Ma fino ad allora serve prudenza, tanta prudenza e buon senso. Tutti gli enormi sacrifici di oggi verranno ripagati con la cosa più importante: la VITA. Gli altri problemi troveranno tutti soluzione. Oggi dobbiamo solo fare sacrifici e sperare. Io ho la fortuna di essere andato e tornato. Pensiamo a chi non è tornato e sforziamoci ad essere più responsabili e prudenti senza sottovalutare o banalizzare il pericolo. Un abbraccio.
Giovanni Calabrese