Ilario Ammendolia: “Auguri da un piccolo paese, Caulonia”
di Ilario Ammendolia
A causa dell’epidemia, ma non solo, saremo in pochi per la cena di Natale a casa mia. Ed è la prima volta!
Ho fatto il Presepe come sempre. Ho lasciato riposare alcuni pastori e molte pecorelle, quest’anno, non brucheranno l’erba.
Sono decisamente laico ma considero il messaggio della Notte di Natale non solo attuale ma anche un patrimonio che appartiene all’ intera Umanità.
Di Natale in Natale passa la vita ed in questi giorni la chiave dei ricordi gira nella serratura della mia memoria ed apre mille porte.
Rivivo così i Natali della mia infanzia in una casa piccola ma con un cuore immenso. Una media di 30, 40 persone intorno al grande Presepe a consumare una cena senza mai accorgerci che era essenziale, quasi povera.
Man mano che si avvicinava la mezzanotte le persone aumentavano. Ai vicini di casa si aggiungevano altri vicini ed ai parenti altri parenti.
La casa si dilatava sino al suono delle campane per la Mezzanotte Santa quando le pareti svanivano e l’intero Paese diventava una sola stanza. Un grande palcoscenico , un immenso Presepe.
I problemi, a volte drammatici, c’erano e restavano tutti, anche a Natale. Ma il suono delle delle zampogne e delle ciaramelle, il canto nelle Chiese, lo bisbigliare delle preghiere, le figure che si muovevano dolcemente nella penombra, le candele accese distillavano in un antico alambicco, costruito da qualche migliaio di anni, la parte migliore della nostra
“Anima”.
Sono passati gli anni e gran parte delle “rondini” son volate vie. Ora quel Paese e quella gente vivono soprattutto nella mia memoria che tende ad eliminare gli spigoli per ricomporsi in un quadro perfetto.
A volte mi domando : è mai quel esistito quel Paese magico con la sua commovente Notte di Natale ?
Non ho alcun dubbio : in quel Paese ci sono stato ed ho vissuto le tante notti di Natale.
E ci credo così tanto che se si trovasse la macchina del tempo, avrei un desiderio ardente, di trascorrere una vigilia di Natale nel Paese della mia infanzia.
Vorrei abbracciare tutti ad uno ad uno quella gente antica vissuta in un tempo ormai lontano.
Vorrei partecipare ad una grande “assemblea” per dire le parole che non ho saputo dire prima perché non avevo ancora maturato il linguaggio necessario. E poi scrivere tutti insieme una lettera di amore e di pace a tutti gli uomini del mondo firmandoci come ” Caulonia, frammento dell’Umanità”. Piccola Betlemme d’ un mondo migliore.
Ed infine un pensiero ed un augurio al mio Paese: “ritornerai bellissimo”.
Buon Natale a tutti.