Le sardine si appellano al Presidente della Repubblica. Cristallo: “Presidente, prenda sotto la sua ala protettrice il destino della Calabria”
Salta Miozzo. Siamo ormai ad un punto di non ritorno rispetto alla credibilità ed affidabilità di questo esecutivo.
Non ci resta che appellarci alla più alta carica dello Stato, il presidente della Repubblica, nella sua veste di custode della Costituzione e di garante della coesione territoriale del nostro Paese.
In queste ore di totale sconforto segnate da un susseguirsi di testimonianze di inadeguatezza politica e istituzionale, riconosciamo Sergio Mattarella come unica e sola credibile autorità che può strappare la Calabria da questo indegno gioco al ribasso.
Se hanno deciso che la Calabria debba diventare laboratorio avanzato per nuove/vecchie strategie di intese trasversali: lo si dica.
Si abbia il coraggio di affermarlo e chi è responsabile ne assuma le conseguenze.
Non siamo più disposti a subire e tollerare una politica di colonialismo opprimente esercitato da una classe dirigente inadeguata e attraversata al suo interno da divisioni fondamentali e strategiche che fanno divergere anziché convergere i soggetti coinvolti che -a questo punto- sono tenuti insieme solo dalla volontà di conservare il potere.
Il Governo non si rende conto che questo suo modo di operare, in totale improvvisazione spartitoria, mina fin dentro le fondamenta, la credibilità delle istituzioni tutte. Le stesse istituzioni che si vorrebbe difendere dall’assalto delle destre sovraniste e dalle smanie di gruppi eversivi.
Non si venga poi ad invocare voti responsabili ed “utili” verso un ceto politico ormai privo di qualsivoglia credibilità.
Presidente, prenda sotto la sua ala protettrice il destino della mia terra e la sottragga da questo macabro valzer consumato sulla pelle della mia gente.
È in ballo un diritto primario, quello alla salute, sancito dalla Carta costituzionale.
La supplico, non ci lasci soli, almeno Lei.
Jasmine Cristallo