Calabria zona rossa, i commercianti di Siderno non ci stanno
“Adesso basta, con questi Dpcm il presidente Conte ci ha stufato!”. È in buona sostanza questo il profondo grido d’allarme originatosi nella mattinata di giovedì, a Siderno, all’indomani dell’approvazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri con il quale la regione Calabria è stata dichiarata “zona rossa” dal Governo presieduto dal presidente Giuseppe Conte, e per almeno un mese.
Un provvedimento che non è andato affatto giù, soprattutto sotto il profilo squisitamente economico, al “cuore” pulsante dell’economia locridea, “che certamente ci vede ancora una volta penalizzati dopo il pesante confinamento della primavera scorsa – attaccano alcuni rappresentanti del commercio sidernese – che ci ha letteralmente messo in ginocchio con tutte le conseguenze negative che abbiamo patito per le nostre attività e, di riflesso, per le nostre famiglie, presentare il conto ancora una volta a noi, ai bar, ai ristoranti e per esteso a tutto il tessuto economico della cittadina e del comprensorio è davvero troppo!”
Non ci stanno, e lo fanno capire senza “se” e senza “ma”, i commercianti di Siderno a cui, con il passar delle ore, si sono aggiunti tanti cittadini comuni e, con ogni probabilità, anche la politica farà sentire la propria voce (qui a Siderno si eleggerà il nuovo primo cittadino e la nuova Assemblea consiliare i prossimi 22 e 23 novembre, ndr) perché non è stata affatto digerita questa misura “che ci porta dritti dritti sul lastrico, in un momento in cui ci si sta organizzando per allestire al meglio il periodo natalizio che, a causa di tale decreto, viene spazzato via tagliando di netto le gambe a tutti noi, che già a prezzo di grandi sacrifici abbiamo provato a rialzarci subito dopo la prima ondata di Covid 19 – riprendono – non ci stiamo e ci faremo sentire già nelle prossime ore presso la Cittadella regionale, è assurdo stare qui a chiudere i confini regionali e comunali ad una regione che ha poco più di duecento contagi quando altrove ce ne stanno 4-5mila e sono stati addirittura collocati in “zona gialla”, ma stanno dando i numeri?”.
Si ha la netta sensazione che, stavolta, la Calabria voglia davvero alzare la testa e scendere in piazza, scuotendosi una volta per tutte e facendosi rispettare come forse mai è avvenuto prima d’ora: si parte da Siderno per una “nuova primavera”, ci sarà un seguito a tutto ciò? Di certo il rosso del peperoncino, della ‘nduja, della soppressata e del vino, il buon vino di Calabria sì, ma quello proposto dal Governo Conte no, proprio no!, “quello ci è davvero indigesto!” – concludono i commercianti sidernesi.
Commercianti di Siderno