Sindaco leghista diffonde dati sulla salute dell’avversario per screditarlo
Pensavamo e speravamo di averle viste tutte ma ci sbagliavamo.
Perché mai prima d’ora ci era capitato di commentare la diffusione di un dato sensibile da parte di un sindaco (leghista) al fine di screditare il suo avversario alla carica di Primo cittadino.
È successo a Castelfranco Veneto, dove il sindaco Stefano Marcon, per colpire il nostro candidato Sebastiano Sartoretto, ne ha rivelato pubblicamente un’informazione riservata e relativa alle sue condizioni di salute.
Ne ha svelato, cioè, l’esito di un primo tampone al Coronavirus: “Il mio avversario è infetto”. Si tratta di un dato che ciascun sindaco dispone tramite l’Unità Locale Socio-Sanitaria ma che non può in alcun modo essere rivelato. Cosa che invece Stefano Marcon ha fatto, violando ogni possibile confine etico, politico, culturale e legale.
Un comportamento inaccettabile, reso ancor più odioso dall’esito del secondo tampone a cui Stefano Sartoretto si è sottoposto: completamente negativo. Il suo, cioè, era un caso di falsa positività.
Vi pare normale tutto questo?
Vi pare normale che un sindaco arrivi ad utilizzare un dato riservato, sensibile, ottenuto nell’esercizio delle proprie funzioni, per finalità politiche così basse?
E vi pare normale che né Matteo Salvini né Luca Zaia abbiano deciso di dir nulla?
Nel tentativo di squalificare il nostro candidato, signor Marcon, lei ha squalificato unicamente se stesso. Come amministratore e come uomo.
Un episodio vergognoso e inqualificabile.
Dalla pagina facebook del Partito Democratico