Sbarco a Roccella. Come un “miracolo” si trasforma in una tragedia
Sbarco a Roccella Jonica. 70 esseri umani arrivati vivi fino alla costa.
Questa è la notizia e di questo bisognerebbe gioire.
Invece siamo in Italia anzi, siamo in Calabria e quello che dovrebbe essere un “miracolo” si trasforma in una tragedia.
Quanti leoni, o meglio sciacalli, che non vedevano l’ora di diffondere questa notizia, prima su tutti la nostra Presidente Jole Santelli che si è subito scagliata contro il Governo centrale ma non si capisce con quali richieste visto che è perfettamente a conoscenza del fatto che la gestione dell’emergenza sanitaria è di competenza regionale come ci ha già dimostrato anticipando il governo sulle riaperture.
Nell’immagine realizzata per l’occasione si legge: “SITUAZIONE ESPLOSIVA, il Governo deve intervenire” e ho subito pensato si parlasse dei rifiuti che ormai da settimane giacciono sulle strade di molte città calabresi, invece il “dramma” della Calabria sono i 28 migranti risultati positivi al tampone e già posti in isolamento come chiunque giunga sul territorio italiano da Paesi extraeuropei.
Forse Jole Santelli non sa che quelle persone sarebbero sbarcate in ogni caso, in qualsiasi situazione, tranne una: i “mitra spianato” e se la nostra Presidente vorrebbe che il Governo riservasse questo tipo di trattamento a delle persone, tra cui 20 minori, allora il problema è ben più grave di quanto si pensi. Se così fosse vorrebbe dire che alla guida della nostra Regione c’è una guerrafondaia e allora si che il Governo dovrebbe intervenire.
Io invece sono felice.
Felice di sapere che quelle persone siano riuscite a giungere sane e salve fino alle nostre coste e le sole parole che ho per loro sono: “Benvenuti in Europa”.