Il pittore gioiosano Corrado Armocida dedica un quadro agli operatori sanitari
di Vincenzo Logozzo
L’ARTISTA CORRADO ARMOCIDA, ISPIRATO DA SENTIMENTI DI GRATITUDINE E DI RICONOSCENZA VERSO I MEDICI,INFERMIERI, OSS E OPERATORI SANITARI CHE
STANNO DANDO TUTTO SE STESSI PER PRENDERCI IN CURA E CERCARE DI SALVARCI DAL CORONAVIRUS, HA REALIZZATO GIORNI FA QUESTO DIPINTO-SIMBOLO.
E’ DEDICATO PROPRIO A TUTTI GLI OPERATORI SANITARI CHE PURTROPPO HANNO SACRIFICATO LA LORO VITA PER SALVARE O TENTARE DI SALVARE QUELLA DEGLI
ALTRI.
Dice l’artista Armocida: “Gli angeli tornano a casa,uno stuolo di
medici, infermieri operatori sanitari portando il tricolore italiano vengono accolti nelle braccia di Gesù Cristo.
Il dipinto vuole mettere in evidenza il sacrificio e l’impegno
professionale ed umano che questi ” veri angeli”, ben consapevoli del rischio che correvano per salvare gli altri, hanno sacrificato la loro vita in questa nobile missione. Stroncati dal coronavirus hanno lasciato la vita terrena e nella nuova vita cercano chi possa abbracciarli uno per uno.”
“Il dipinto è semplice: Cristo ha nelle mani la fiamma della fede, la fede che ci dovrebbe unire. Approfitto per dire che io sono stato sempre per l’accoglienza. Mi è passato per la testa uno stuolo di angeli che torna alla casa originaria, come la religione ci insegna.
Mi ripeto, chi più di Cristo può meglio accogliere questi Angeli che si sono sacrificati per la Patria ?!”
E con riferimento al nobile lavoro che il personale sanitario sta
facendo eroicamente per curare gli italiani colpiti dal virus,
continua con il dire:
“Penso a loro quando la mattina prendono servizio per affrontare una giornata di duro lavoro piena di interrogativi, di incertezze e di rischi. Vorrei poter leggere nel loro animo ben sapendo che si
espongono in prima fila e che tanti loro colleghi sono tornati a casa, accolti dalle braccia di Gesù Cristo, ed è questo l’aspetto sublime che ho voluto cogliere al termine del loro eroico percorso terreno.
Tra le braccia di Gesù, portando la bandiera dell’Italia.”
E, con chiaro riferimento alle disposizioni che mano a mano tenderanno a far riprendere la vita normale, aggiunge:
“L’uomo deve ripensare a questi eroi quando riapriranno le attività, pensare a queste persone che hanno perso la vita ed all’esercito di famigliari -moglie, figli, nipoti che hanno dovuto subire la tristezza della perdita dei loro cari.
E’ un fatto drammatico poi se arriveremo a raccontarlo.”
Anche, dunque, un invito ad usare ancora tanta prudenza e cautela per evitare di prendere il contagio e di diffonderlo, osservando i buoni comportamenti che ci sono stati raccomandati o fatto obbligo di osservare per il benessere di tutto il popolo nostro territoriale ed italiano.