Movida selvaggia, il Codacons diffida il sindaco di Catanzaro
Le immagini delle centinaia di persone riversatesi in strada nei primi weekend di riapertura dei bar e locali dopo la fine della chiusura dovuta allo stato d’emergenza, hanno fatto ricredere chi si aspettava comportamenti improntati alla responsabilità ed senso civico.
“Assembramenti” con decine e decine di persone, totale assenza di mascherine e dispositivi di protezione individuale, mancato rispetto delle misure di distanziamento sociale rappresentano situazioni che mettono in grave pericolo la salute dei cittadini ligi al rispetto delle regole e rischiano di vanificare gli sforzi posti in essere fino ad oggi per contenere l’epidemia da coronavirus.
È necessario che le istituzioni si attivino immediatamente per evitare che tali situazioni abbiano a ripetersi nei prossimi weekend. Evitando che uno sciocco disinteresse per le regole possa arrecare ulteriori ed incalcolabili danni.
Per questo motivo il Codacons ha inviato una diffida ex art. 140 codice del consumo al Comune di Catanzaro chiedendo che vengano adottate alcune misure di buon senso, come l’obbligo di portare la mascherina anche all’aperto, garantendo adeguati controlli.
È necessario anche delimitare le zone notoriamente sovraffollate presidiando gli accessi e contingentando gli ingressi delle persone in modo da limitare possibili assembramenti.
Se non si è in grado di adottare e di far rispettare queste semplici misure di buon senso, l’unica soluzione possibile è quella di chiudere le zone o i locali della movida.
L’associazione ha trasmesso la diffida anche al Prefetto nonchè a Confesercenti e Confcommercio affinché si possa collaborare per evitare una nuova chiusura, “dalla quale sarebbe davvero impossibile risollevarsi”.
Occorre che Catanzaro offra un esempio, quale capoluogo di regione, di come si debbano fronteggiare comportamenti irresponsabili da parte di chi, disinteressandosi delle regole, finisce per mettere a repentaglio la salute delle persone più fragili.
Di seguito il testo della diffida.
Oggetto: Diffida ex art. 140 Codice del Consumo.
Il CODACONS – Coordinamento delle Associazioni per la Difesa dell’Ambiente e dei Diritti degli Utenti e dei Consumatori, in persona del vicepresidente nazionale avv Francesco Di Lieto, per la carica suo legale rappresentante, elettivamente domiciliato presso la sede regionale del Codacons sita in Catanzaro al Corso Mazzini nr. 164
PREMESSO CHE
– il CODACONS è associazione di tutela dei consumatori inserita nell’elenco di cui all’art. 137, D.L.vo 206/05 e facente parte in quanto tale del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti (CNCU) istituito presso il Ministero delle Attività
Produttive.
– Nello specifico, l’art. 2 punto 4 dello Statuto indica tra gli interessi perseguiti dal Coordinamento il diritto alla salute, l’incolumità pubblica e il buon andamento dei servizi pubblici essenziali e della Pubblica Amministrazione.
– Diverse segnalazioni giunte alla scrivente associazione, confermate da quanto riportato dalla stampa, hanno lamentato e messo in evidenza, con preoccupazione, un radicato malcostume della cittadinanza: ovvero una diffusa noncuranza per le misure anti-Covid-19 e lo sregolato riversamento per le strade e nei locali.
– La riapertura dei cd. locali della movida ha, di fatto, provocato assembramenti di persone prive dei dispositivi personali di sicurezza, solo perché posti in ambienti all’esterno (questa la giustificazione addotta), e senza il rispetto dalle distanze sanitarie.
– L’avvio della cd. “Fase 2” ha innescato un meccanismo allarmante, proprio durante una emergenza sanitaria ancora in corso, il cui termine (allo stato) è ancora fissato al 31 luglio 2020.
– Si tratta di una invasione delle strade aberrante che, da una parte, mette in luce l’irresponsabilità di alcuni, ma dall’altra impone una riflessione circa le funzioni e le responsabilità istituzionali.
– Inutile soffermarsi sui rischi legati al contagio dal virus Covid-19.
– Doveroso risulta invece rammentare come il graduale rafforzamento del
succitato malcostume comporterebbe senza dubbio il riprendere dei contagi con drammatiche conseguenze sul piano sanitario, sociale ed economico.
– Tanto perchè non vogliamo ritrovarci tra qualche mese alle prese con una nuova chiusura totale.
– Ebbene, l’avvio della Fase 2, notoriamente legata al successo delle misure restrittive vigenti durante la Fase 1, si fonda sull’introduzione di misure governative allentate perché volte a bilanciare il diritto alla salute con il diritto all’iniziativa economica-privata ed a tutte le esigenze socio-economiche.
– Le specificità rilevabili dalla narrazione dei fatti del trascorso fine-settimana evidenziano, però, un lampante squilibrio tra i piatti della bilancia: gli assembramenti non disciolti dalle FF.OO. sono l’emblema dell’avvenuto assoggettamento totale del diritto alla salute.
– In questo quadro il ruolo del Sindaco, in quanto Autorità Sanitaria Locale, e degli Enti rappresentativi delle parti sociali, vincola gli stessi ad una ferrea adozione di misure atte al rispetto delle misure proprie della “Fase 2”.
– Il venir meno della minaccia della sanzione di natura penale e/o amministrativa non può, invero, mettere a rischio la salute dei lavoratori, in primis, ma anche di tutti quei cittadini che, ligi nell’uso dei dispositivi di sicurezza personale e del distanziamento sociale, vedono vanificare i propri sforzi dai comportamenti scriteriati altrui.
– Se, quindi, ad esempio, l’accesso diurno del pubblico ai parchi e ai giardini pubblici è consentito, ma meramente condizionato al rigoroso rispetto del divieto di ogni forma di assembramento, della distanza di sicurezza interpersonale di un metro, allora non v’è chi non veda come anche nei diversi settori della vita serale e notturna della stessa città debbano essere adottate misure adeguate di contenimento del contagio da Covid-19 al fine di tutelare la salute pubblica e i diritti dei lavoratori delle attività commerciali di bar e ristorazione.
Tutto ciò premesso, il CODACONS, come sopra rappresentato, INVITA E DIFFIDA
ai sensi e per gli effetti dell’art.140, D.L.vo 206/05, il Comune di Catanzaro, in persona del sindaco pro tempore, a voler:
– adottare misure idonee ad assicurare la tutela dei cittadini e della salute pubblica, correggere gli effetti dannosi delle violazioni e a scongiurarne il pericolo futuro per i cittadini;
– nei fine settimana, si preveda e si imponga (facendolo rispettare) l’obbligo di utilizzo delle mascherine anche all’aperto e contingentare i flussi di utenti nelle aree e zone interessate da un eccessivo accesso di persone, delimitando le stesse e presidiando gli accessi;
– in caso di inosservanza/impossibilità di assicurare i flussi di contingentamento, disporre la chiusura nei fine settimana delle aree e delle zone interessate e/o dei locali ivi presenti;
– dare comunicazione entro e non oltre 15 giorni dal ricevimento della presente. Con avvertimento che, in difetto, si procederà presso l’Autorità giudiziaria competente.
Contestualmente il Codacons
INVITA
Confcommercio e Confesercenti a farsi parte diligente al fine di garantire il rispetto delle misure contenitive del contagio da Covid-19 da parte dei titolari di attività commerciali nel settore della ristorazione, bar, pub ed altri fornitori di servizi alimentari, anche nell’interesse dei lavoratori dipendenti dei suddetti
esercizi.
Si rimane in urgente attesa di riscontro.
Francesco Di Lieto