Calabria, la follia al potere
In genere si dice che la notte porta buoni consigli. Ma non alla Presidente della regione Calabria che con l’ordinanza notturna del 29 Aprile scorso che accordava a baristi e ristoratori di aprire immediatamente l’indomani mattina, scavalcando anche il provvedimento del Governo, ha fatto una grossa gaffe, dopo che lei stessa aveva dichiarato di voler chiedere l’intervento dell’esercito per far rispettare il DPCM che ne prevede l’apertura a giugno.
Visto che finora i calabresi hanno dimostrato con senso civico di essere capaci di rispettare le regole, è giusto riporre in loro fiducia. Sapranno sicuramente gestire questa apertura che la Regione ha deciso di autorizzare. Sono queste, in sintesi, le motivazioni che si leggono nel decreto regionale. Apparentemente suona come un appassionato gesto di fiducia nei confronti degli esercenti calabresi, peccato che non è stata una fiducia reciproca perché i primi a non fidarsi sono stati proprio i calabresi. Hanno tutti capito che era solo propaganda a scopo elettorale comandata dalla lega. Amministratori locali e ristoratori, indignati, hanno chiesto subito al Presidente Conte e all’autorità giudiziaria di intervenire per scongiurare il rischio di conseguenze disastrose che ne sarebbero potuto derivare. A dire il vero il Ministro Boccia aveva già dichiarato che in accordo con le regioni si sarebbe potuto pensare ad eventuali aperture differenziate, ma probabilmente la ‘nostra’ ha pensato di giocare d’anticipo e guadagnarsi l’onore dei titoli sulla stampa nazionale. L’on. Santelli pensava, ubbidendo agli ordini di scuderia e approfittando del momento di fragilità generale, di fare una sollevazione contro il governo, che sicuramente non è il massimo delle capacità ma è l’unico che c’è e in questa fase delicata non ci si può permettere di perderlo, scommettendo sulla salute dei cittadini di Calabria, ma i calabresi stavolta hanno dimostrato sì buonsenso, al contrario però, semplicemente non fidandosi delle sue giravolte spaziali.
Intanto, da oggi 4 maggio si comincia tutti a riassaporare il gusto della Libertà, quantomeno di qualche movimento, una considerevole fetta di Libertà sacrificata per la lotta contro il virus, riappropriandosi di quegli spazi minimi concessi, ovviamente assumendosi tutti coscientemente la responsabilità di continuare a osservare le regole perché niente è finito e pensarlo potrebbe essere l’errore più grande, si è ancora in piena emergenza. Questa regione, purtroppo, non è in grado di distribuire gratuitamente neanche una mascherina e questo è l’emblema della gestione della sanità da circa trent’anni. Dica, invece, la presidente Santelli ai cittadini che fine hanno fatto i tamponi in Calabria visto che su 84mila, come affermato dal Ministro, ne sono stati eseguiti solo 37mila e in questo tempo cosa si è fatto per attrezzarsi a eventuali nuove emergenze considerato che, come dicono gli esperti, col virus bisognerà convivere per un certo tempo e non sarà sicuramente con una semplice ordinanza che l’angoscia e le preoccupazioni potranno scomparire.
Pasquale Aiello