Attiviamo Caulonia: “Dopo 1.590 giorni dal crollo del ponte Allaro siamo ancora ai sopralluoghi dell’Anas!”
Siamo ancora ad assistere agli interminabili sopralluoghi dell’ANAS sull’interminabile cantiere del “Ponte delle Favole”, senza dar conto dei “Tavoli tecnici” che si sono susseguiti nell’arco temporale dal crollo ad oggi. In passato ci siamo sorbiti le solfe propinateci dai vari ingegneri, Ferrara, Moladori, Di Vece, oggi quelle dell’ing. Renda, ultimo arrivato, in ordine di tempo si intende ma senza nulla da invidiare ai suoi predecessori per interessamento e promesse.
Il tutto, mi viene da dire, coadiuvato dalla politica regionale e locale, lascivi alla strafottenza ANAS che considera questo tratto di serie inferiore.
Quello che imputo a questa politica è una mancata fermezza nel far valere i sacrosanti diritti di questo territorio e dei cittadini che lo abitano.
Quando parlo di “politica LOCALE” non intendo solo il Sindaco di Caulonia, territorio su cui grava il “peso” del Ponte, ma di tutti i sindaci del comprensorio che in questi anni hanno avuto una non alta partecipazione al problema come se il km 122 della ss106 dell’alto jonio regino, fosse un problema puramente comunale e come se non fosse d’interesse nazionale, anzi europeo.
Quindi, oggi dopo 1590 (diconsi millecinquecentonovanta) giorni, tirando le dovute somme, abbiamo il crollo del ponte, la demolizione di ciò che restava, l’allestimento di un passaggio provvisorio nell’alveo dell’Allaro, la sospensione del cantiere per ben tre volte, ultimo quello per covid-19, tante, ma veramente tante parole e un ponte esistente su un progetto e in qualche rendering e qui corre l’obbligo di menzionare il Ponte sulla fiumara Precariti (107mt), sul confine tra Stignano e Caulonia che al momento detiene il triste record di ritardo della ricostruzione: ben SETTE ANNI (il Ponte Allaro però), crollato nel 2000 e stato finto nel 2007, come recitava un passo di una testata giornalistica locale che gli dedicava un articolo: “… A New York la realizzazione delle nuove Twin Towers è prevista in quattro anni con uno slittamento massimo di ventiquattro mesi, ovvero i lavori verrebbero conseganti in un massimo di sei anni…”. Ma li eravamo a New York USA, il paese del un progresso galoppante.
Ma ora rientriamo tra i nostri confini e varchiamo, virtualmente, i confini della nostra regione (COVID-19 permettendo) e arriviamo in liguria, precisamente Genova sul Polcevera dove il 14 agosto 2018 crolla l’impalcato del ponte denominato Morandi, provoca una strage, 43 vittime. Cosa hanno fatto: imminente al crollo hanno attuato i soccorsi; mettendo in sicurezza tutta l’area; poi, sgombero dell’area dai detriti; procedura per stabilire le responsabilità; progettazione (Renzo Piano); bando di gara; affidamento lavori, inizio ricostruzione del viadotto, la prima fondazione è iniziata il 24 giugno 2019 realizzando in media 3 pile al mese, l’altezza delle pile è di 40mt e il 21 aprile se la memoria non mi inganna e stata sollevata l’ultima campata, tutto l’impalcato(1067mt) è finito sono passati 693 giorni, il cantiere, NON SI È FERMATO PER COVID-19!
Ingegneri e Politici traete voi le conclusioni!
PS.
Il governo centrale (passato e presente) non che abbia fatto salti mortali per attenuare il problema benché, deputati e senatori, omissis, sapevano bene del problema.
Quanto ho espresso in questo scritto e verificabile con una semplice ricerca sulla pagina del nostro movimento civico “AttiviAmo Caulonia” che ha sempre avuto a cuore il problema, che ha redatto decine e decine di post e che ha pubblicato numerosissimi articoli attinenti di testate online.
AttiviAmo Caulonia
Francesco Carabetta