La destra approfitta dell’emergenza Coronavirus e propone di eliminare i certificati antimafia
È arrivata.
È arrivata un’altra intelligente proposta della destra per l’emergenza. Quelle che il governo “non accoglie”, per intenderci.
E stavolta, bisogna dirlo, le batte tutte. Ma tutte eh.
La partorisce Toti. Sentitela: per sfidare la burocrazia e ripartire “via codice degli appalti, via gare europee, via controlli paesaggistici, via certificati Antimafia, via tutto. Almeno per due anni”.
Almeno per due anni. Per due anni buttiamo a mare 50 anni di trasparenza. Togliamo i controlli paesaggistici che proteggono le bellezze del Paese. Cancelliamo le norme che tengono i malavitosi lontani dallo Stato. Tutto.
E quindi apriamo alle mafie. Facciamo loro un bel regalo. Per “sfidare la burocrazia”.
Rimaniamo increduli, davvero.
Increduli della “proposta” (si fa davvero fatica a chiamarla così).
Increduli del fatto che a proporla sia stato un governatore di una Regione dove l’ndrangheta fa affari da anni.
E ragioniamo allora sul fatto che l’Italia, ora, non ha bisogno di idee che lasciano increduli. Ha bisogno di serietà, di professionalità. Ha bisogno occasioni per ricostruire e vincere questa battaglia nella legalità.
Un’occasione, quest’ultima, che anche la destra oggi ha perso.
E malamente.
Stefano Vaccari