Decreto liquidità: 400 miliardi alle imprese tramite prestiti garantiti dallo stato
La complessità non è un valore. Il cattivo comunicatore complica i concetti semplici, per sembrare intelligente. Il bravo comunicatore semplifica i concetti complessi, per il bene di chi ascolta o legge. Da giovani appassionati di politica e imprenditoria proviamo quindi a semplificare e analizzare l’ultimo decreto approvato dal Consiglio dei Ministri, inserendolo all’interno di un quadro economico, sociale e generazionale.
In cosa consiste quindi il decreto annunciato ieri dal Presidente Conte? Il punto principale riguarda una garanzia ai prestiti da parte dello Stato. Per le grandi imprese sará gestita tramite la SACE (società della Cassa depositi e prestiti, specializzata nella tutela degli investimenti e garanzie finanziarie) e per le piccole e medie imprese da un fondo di garanzia. La manovra assicurerà così liquidità fino a 400 miliardi di euro.
Per le piccole e medie imprese sarà possibile ottenere prestiti (proporzionati al fatturato o al costo del personale) fino a 25.000€ (interamente garantiti dallo Stato) e si parla di cifre molto più alte per le grandi imprese (dove superati gli 800.000 € la garanzia sarà del 90%).
Quindi noi cittadini comuni siamo esclusi da questa manovra anticrisi? Non sarebbe stato meglio il (Fanta)accredito dei 1000€ a tutti? No, noi non siamo esclusi e sicuramente non ci troviamo in un film di Cetto La Qualunque. Per capire il motivo dobbiamo riflettere su due fattori: – Come funziona la macchina economica – Differenza tra debito buono e debito cattivo
L’economia (spiegata semplicemente) è l’insieme di tutti i mercati. Un mercato è l’insieme di tutte le transazioni riguardanti un determinato settore. Ti chiederai ora, cos’è una transazione? È semplicemente lo scambio tra un prodotto/servizio e una prestazione pecuniaria (soldi). Ogni nostra spesa quindi è anche reddito per un altro soggetto (azienda o cittadino comune che sia). Non ci crederete, ma quelli che noi crediamo soldi in realtà sono (per buona percentuale) CREDITI (pensate che negli USA la quantità di credito supera di parecchie volte quella del denaro reale).
Questa ricchezza apparente è generata da carte di credito, prestiti, mutui e così via, che, amplificano la nostra economia tramite quello che in gergo si dice EFFETTO LEVA. Il debito quindi non è sempre una cosa negativa, ed è qui che emerge la differenza tra debito buono e debito cattivo. Un esempio di credito cattivo è la rateizzazione dell’ultimo Iphone per dare sazio al nostro ego. Perché? Semplice! l’acquisto del telefono non produce altri soldi, ci indebita con il noi del futuro che non ricorderà certamente l’emozione generata dal prodotto.
Un debito buono, al contrario, ci dà la possibilità di produrre altri guadagni. Guadagni che, senza credito, non avremmo mai conseguito. Ci indebitiamo ugualmente con il noi del futuro, ma con una versione sicuramente più forte e prestante.
Ricapitolando quindi: Il governo facilita l’accesso al credito per le imprese (credito buono). Queste con il meccanismo di leva producono ricchezza. Tramite le transazioni che regolano l’economia questa si riprende dalla recessione e cresce.
ORA SEMBRA TUTTO MOLTO PIU’ CHIARO!!
Antonio Marino