Aprire le chiese? Salvini gioca con la salute degli italiani
La richiesta che ha fatto ieri Salvini, quella di aprire le chiese per Pasqua, ci fa capire una cosa.
Ce lo dice chiaramente. Senza mezze misure: che lui e Morisi sono in oggettiva difficoltà. In grossa difficoltà.
In termini di consenso, di visibilità. Per questo organizzano queste pagliacciate. Perché desiderano attirare l’attenzione. Tornare in scena. E così, mentre c’è un’Italia adulta, seria, che sta prendendo seriamente questa emergenza e che sta combattendo per farla finire, abbiamo il capo dell’opposizione che passa le sue giornate ad architettare follie comunicative, scenate, proposte pericolose per tornare al centro dell’attenzione. Il tutto senza pensare alle conseguenze che le sue parole potrebbero avere sulla situazione in atto.
Nel vedere un uomo di quasi cinquanta anni, ex ministro dell’Interno e senatore della Repubblica, nonché capo dell’opposizione di un intero paese, comportarsi così, rimaniamo dunque molto amareggiati.
Perché giocare sulla pelle degli italiani per i propri interessi è la peggiore politica che ci sia. La peggiore.
Chiara Braga