Anche a Locri si celebra la festa della Liberazione ma senza l’amministrazione comunale
Locri, dopo anni di silenzio, grazie alla neonata
sezione sidernese ANPI “Silvestra Sesini” ed alla sua vice presidente, Barbara
Panetta, è tornata a celebrare, nel settantacinquesimo anniversario della
Liberazione, la memoria dei partigiani e delle partigiane, uomini e donne
caduti nella battaglia contro il nazifascismo. Una battaglia la cui vittoria ci
ha donato il bene più prezioso, la democrazia.
“Da quella lotta e da quei valori -dichiara la vice presidente Panetta- nacque
la nostra Carta Costituzionale, quella a cui tutti noi siamo devoti e che, come
dichiarato dalla presidente nazionale dell’Anpi, Carla Nespolo, non è mai
inutile ribadire essere antifascista.
Se oggi ognuno di noi può esprimere il proprio pensiero, se ognuno di noi può
battersi per il diritto alla salute, ed in questo tempo abbiamo riscoperto
quanto sia importante farlo, se ognuno di noi ha diritto all’istruzione, a
formarsi ed essere formato, se il lavoro è tutelato da diritti, lo dobbiamo ai
partigiani che hanno combattuto le violenze della dittatura fascista, quel
fascismo che, appunto, la nostra Costituzione ripudia con forza, insieme al
razzismo.
La Resistenza non appartiene a nessuno, non ha colore politico, non ha un
partito e non ha una fazione. La Resistenza è di ogni italiano e di ogni
cittadino libero nel mondo, la Resistenza è di chiunque sente sulla propria
pelle le ingiustizie subite dagli altri e resiste davanti ad esse.
Un ringraziamento va al capogruppo consiliare di minoranza, Vincenzo Carabetta,
per la sua partecipazione, al fioraio Fabio Ocello che ha inteso donare
all’Anpi la corona posta ai piedi del Monumento ai Caduti ed a tutti gli uomini
e le donne delle forze armate e della società civile che operano con
abnegazione a difesa dei principi della Costituzione.
Ringraziamento ed ammirazione va poi all’Istituto comprensivo “De
Amicis-Maresca” di Locri che ha significativamente aderito alla iniziativa
promossa dall’Anpi nazionale #bellaciaoinognicasa, intonando il canto
partigiano per eccellenza, anch’esso libero e senza appartenenza politica, dal
balcone di ogni casa, nel giorno della Resistenza. Bella Ciao rappresenta le nostre
radici civili e sociali, i bambini lo sanno e ce lo insegnano, grazie alla
sensibilità dei genitori e delle insegnanti.
C’è un humus fertile in questo paese -conclude Barbara Panetta- su cui
costruire una società più giusta e più equa, questo venticinque aprile di
isolamento ci ha fatto cogliere con maggiore consapevolezza la forza della sua
presenza. Diamogli voce.
Ora e sempre, Resistenza!”
Barbara Panetta, vice presidente sez. ANPI “Silvestra Sesini”