La società e il coronavirus
Che cos’è la paura, l’emozione che in questo periodo tutti stiamo vivendo? Essa è un meccanismo di difesa dettato dall’ignoto. Il Covid-19 non lo conosciamo. Il timore aumenta perché non sappiamo dietro e dentro a chi si nasconde e se possiamo infettarci. La ragione qui sprofonda e subentrano panico, confusione e angoscia.Tutto ciò ci porta alla necessaria chiusura dei rapporti sociali: stare a casa non è solo una norma dettata dallo Stato ma un dovere morale in quanto ognuno di noi è garante della vita dell’altro. Molta gente, purtroppo, ancora non ha interiorizzato questo messaggio di responsabilità di cui è investita e se ne va in giro con noncuranza. Anche se non bisogna colpevolizzare i nostri conterranei perché la paura spesso porta all’errore. Sta di fatto che un virus ha messo in ginocchio l’economia, la sanità e lo stesso genere umano. Il gigantesco si è arrestato. Ma l’Italia è una nazione incredibile, si rialzerà e sara più forte di prima perché come diceva Albert Einstein “La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie”. Certo, dovremo attendere affinché ciò accada ma nel frattempo cerchiamo di comprendere che quanto si sta verificando può avere anche un risvolto positivo. In questi attimi in cui stiamo vivendo la paura dell’ignoto possiamo prendere coscienza della realtà e cogliere l’occasione per ri-scoprire il vero mondo. Ora possiamo renderci conto di quanto il velo della tecnica e della tecnologia ci abbia oscurato la vista obliando l’essere. Ora abbiamo l’opportunità di capire chi siamo veramente o quale ruolo vogliamo recitare nella società. Sta a noi scegliere ricordando, però, che siamo sempre e inevitabilmente legati gli uni agli altri e che ad ogni azione corrisponde sempre una reazione.