La Locride attende l’invasione dal nord. E i sindaci si accorgono che Locri non è pronta a gestire nemmeno un caso di coronavirus
Nella battaglia contro il coronavirus ieri è stata una giornata importante. E probabilmente da oggi niente sarà come prima.
Il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri questa volta non impone degli obblighi solo per le zone rosse, ma anche per tutto il resto d’Italia.
Ieri sera i locali della Locride lavoravano normalmente, in alcuni luoghi c’era il tutto esaurito e poteva entrare solo chi aveva prenotato. Ho parlato con una ristoratrice di Marina di Gioiosa secondo la quale il coronavirus non aveva provocato nessun danno alla sua attività.
Ma da oggi i pub e le discoteche saranno chiuse, così come le sale giochi e i musei, con le conseguenze che possiamo immaginare, sia sui comportamenti di tutti noi sia sull’economia.
Intanto i casi in Calabria sono diventati nove, mentre stanno per rientrare molte persone partite e in partenza dalla Lombardia, nonostante l’invito della governatrice della Calabria a restare al nord, perchè la nostra regione ha una sanità disastrata e non potrà gestire un’emergenza sanitaria grave.
Ma quando la stampa ha diffuso, ieri sera, la bozza del decreto preannunciando che l’intera Lombardia sarebbe stata considerata zona rossa senza permesso di entrare o uscire, tantissimi meridionali emigrati hanno preparato in fretta e furia le valigie e si sono fiondati sui treni per tornare al sud.
Inoltre ieri, dopo il caso sospetto di positività al coronavirus all’ospedale di Locri, i sindaci della Locride si sono improvvisamente accorti che il territorio non è pronto a gestire nemmeno un caso di covid 19. Era già chiaro agli operatori sanitari e tristemente noto anche ai cittadini. Adesso ci sono arrivati anche i sindaci.
Oggi Caulonia non è molto trafficata, ma è così ogni domenica mattina. Per capire come evolveranno i nostri comportamenti bisognerà attendere i prossimi giorni. Nel frattempo è importante mantenere la calma ma agire con la massima responsabilità nei confronti di se stessi e delle persone a cui vogliamo bene. Chi ha la febbre non deve assolutamente uscire di casa nè entrare in contatto con altre persone, tutti gli altri devono lavare spesso le mani col sapone a base alcolica, evitare strette di mano e baci, mantenere la distanza di almeno un metro dalle altre persone, starnutire sempre in un fazzoletto monouso.
E coloro che stanno arrivando dal nord Italia dovranno avere l’accortezza di restare in quarantena per almeno 14 giorni. Per adesso le autorità non possono imporre la quarantena anche se la Regione ci sta lavorando almeno per chi proviene dalle zone rosse.