Coronavirus, lettera di un cittadino lombardo:”Conte disponga la sospensione dei pagamenti all’Agenzia delle Entrate”

Coronavirus, lettera di un cittadino lombardo:”Conte disponga la sospensione dei pagamenti all’Agenzia delle Entrate”

La lettera di Giorgio, residente a San Giuliano Milanese

Gentile Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, 

Il decreto del Governo, che Lei presiede, ha imposto la chiusura della Regione Lombardia e non permette, quindi, l’ingresso nel territorio lombardo a chi proviene da fuori e blocca anche chi da esso vuole uscire. 

Questa disposizione, certamente corretta per quanto attiene la prevenzione della diffusione del coronavirus, a molti cittadini lombardi, soprattutto ai possessori di partita Iva e alle piccole e medie imprese, creerà un danno economico notevole, nonostante il Governo ha promesso di impegnarsi per individuare delle misure finanziarie per aiutare chi sarà danneggiato da tale decreto. 

A tale proposito, Le chiediamo, soprattutto noi cittadini lombardi che abbiamo rateizzato i nostri debiti con lo Stato (rottamazione ter o similari ), di ordinare  all’Agenzia delle Entrate, la sospensione del pagamento dei ratei. 

Se non possiamo lavorare o dobbiamo ridurre il nostro lavoro, chiediamo che lo Stato non ci penalizzi e non ci strozzi in questo terribile momento: non siamo responsabili di ciò che sta accadendo. 

Chiediamo, inoltre, ai Comuni delle zone rosse, di evitare, almeno in questa fase, di richiedere il pagamento di multe arretrate. 

Gentile Presidente, Le chiediamo, inoltre, di facilitare la vita dei cittadini lombardi, anche di quelli che, come me, sono definiti trasgressori e indebitati, cittadini meritevoli anch’essi di attenzione, perché questa volta, almeno questa volta, faremo davvero fatica a pagare. 

I soldi, magari, ci serviranno per mangiare e per curarci e non per coprire vecchi debiti. 

Li copriremo poi, sicuramente lo faremo, ma quando tutto tornerà a posto. 

Chiuda, La prego, anche gli sportelli delle sedi territoriali dell”Agenzia delle Entrate che, invece, sono aperti al pubblico e non osservano la limitazione imposta dal Governo. 

Imporre il pagamento delle rate e dei debiti, in questo momento, sarebbe una violenza contro il popolo, contro i cittadini, contro il diritto alla dignità: una violenza inaudita e senza precedenti. 

Ma se dovremo pagare per aiutare altri cittadini, allora pagheremo con piacere e, di corsa, correremo verso gli sportelli dell”Agenzia delle Entrate che sono aperti anche il sabato mattina. 

Solo la solidarietà verso altri cittadini in difficoltà è una giusta motivazione per riscuotere soldi a noi trasgressori: per il bene di tutti, noi poveri indebitati e marchiati, siamo disposti a pagare. 

Abbiamo anche noi un anima, oltre ad avere un portafoglio, oramai consumato e con pochi soldi, e, per aiutare altri cittadini in difficoltà, siamo pronti a toglierci il pane dalla bocca, anche dalla bocca dei nostri figli.  

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