Jole Santelli vuole risolvere i problemi della Calabria senza vivere la Calabria
di Pasquale Aiello
La nuova governatrice della Calabria appena si è insediata, oltre ad aver nominato assessore il capitano dei carabinieri ‘ultimo’, (a proposito si spera che la gente di Calabria possa guardare in faccia colui che dovrà occuparsi di ambiente e con cui dovrà rapportarsi, visto che da quando ha arrestato Riina, per ragioni di sicurezza gira col volto coperto), ha dichiarato che per tre giorni alla settimana lavorerà per la Calabria da Roma. Ora, fermo restando che un governatore può darsi la linea amministrativa che preferisce, come è possibile risolvere i tanti e gravi problemi della Calabria, perché di questo si tratta, rimanendo lontani dalla terra che si vuole amministrare? Allora, visto che comunque a pagare sono sempre i calabresi, e che forse sarebbe ora di smetterla di prendere in giro e bistrattare una intera popolazione, opinione comune vuole che sarebbe più utile e vantaggioso impiegare, invece, i giorni delle ‘vacanze romane’, per visitare e alloggiare nei vari luoghi della regione incontrando la gente del posto, i partiti politici, i giovani quelli rimasti, le associazioni e le varie anime della società civile tutta, e così prendere atto visivamente e fisicamente delle problematiche, dei bisogni e delle esigenze delle popolazioni e, perché no, apprezzare pure le cose belle e le peculiarità culturali, artigianali e gastronomiche dei vari territori e che rendono bella e adorabile la nostra terra.
Alla fine, anche se non dovesse realizzare il suo programma politico, potrebbe inserire nel proprio curriculum la conoscenza della regione che avrebbe voluto governare.