24esimo convegno nazionale FAI: successo e soddisfazione per i giovani volontari calabresi
Si è tenuto a Parma presso il teatro Regio, giorno 15 febbraio, il ventiquattresimo convegno nazionale dei delegati e dei volontari del FAI, il Fondo per l’Ambiente Italiano, divenuto ormai pietra miliare nello sviluppo, tutela e riscoperta del territorio nazionale. Un convengo, quello di Parma, che ha accolto numerosi dei 7.800 volontari sparsi su tutto il territorio nazionale, incentrato sul tema “Terre di nessuno e sovranità negata”. In seno al progetto Alpe- l’Italia sopra i 600 metri, il FAI punta non solo a riportare alla luce beni e tesori dimenticati, ma anche a ridare dignità a quelle terre abbandonate e sparse in tutte le regioni italiane. Presenti al convegno anche un nutrito gruppo di volontari in rappresentanza dei numerosi giovani calabresi operanti in una parte di Italia dove il tema delle terre di nessuno rappresenta da anni un pesante fardello; in particolare, la delegazione composta da Luca Siciliano, capogruppo Fai Giovani Locride e Piana nonché neoeletto membro al Consiglio di Ammnistrazione, Francesco Falletti, Daria Sansotta, Valentina Tassone, Anna Scarmozzino, capogruppo Fai Giovani di Vibo, Maria Luce Malta e Sabrina Cersosimo.
Il gruppo ha posto l’accento sull’impatto che le attività del FAI stanno avendo in una terra come quella di Calabria, fatta di molti luoghi remoti, senza alcun riscatto e completamente decontestualizzati; una terra di nessuno perché sempre più abbandonata, dalla quale 150.000 giovani sono scappati soltanto nel 2005 –hanno sottolineato i delegati calabresi- in cui regna la mancanza di infrastrutture e un forte senso di sfiducia; ma è proprio in una regione bellissima e difficile come questa, luogo di profonde contraddizioni, che il Gruppo FAI Giovani sta diventando un movimento sempre più radicato, fatto di attivisti e volontari, uniti dalla convinzione che, attraverso l’uso e la diffusione di buone pratiche, si possa andare incontro ad un futuro sviluppo e radicamento dei giovani in Calabria.
Tante, difatti, le iniziative messe in campo e presentate agli uditori dai volontari calabresi, desiderosi di far conoscere le iniziative del FAI nella loro terra sia in ambito nazionale che locale, permettendo a più giovani possibile di riscoprire il proprio territorio, valorizzarlo, custodirlo gelosamente da ogni forma di disfattismo e allontanamento. Un modo, quello dei tanti volontari calabresi, per trasformare ogni iniziativa in una valida alternativa culturale e sociale sul territorio, per creare momenti di aggregazione giovanile attraverso cui condividere interessi e valori, valorizzare l’immagine della propria terra divertendosi e mettendosi in gioco mediante modi alternativi di stare insieme, giornate all’insegna della convivialità, delle uscite sul territorio, della raccolta fondi e di scambio con altri Gruppi Giovani Fai sparsi in Italia. Divertimento, originalità e desiderio di credere nel territorio in cui si è nati rappresentano la forza motrice dell’azione giovanile FAI in Calabria per dare voce a luoghi dove oggi regna il silenzio, per costituirsi intorno all’identità del “noi” lasciando da parte ogni forma di individualismo e ridare dinamicità a un territorio dove da troppo tempo regna l’immobilismo.
Grande successo, dunque, per i delegati Calabresi, i primi a rendere testimonianza del loro operato nei diversi comuni, segno di quell’attivismo che ormai abbraccia numerosi territori della Locride, della provincia di Cosenza, Catanzaro e Vibo. Non più terra di nessuno e degli ultimi, come i giovani calabresi hanno ribadito dal palcoscenico di un Teatro rapito e sorpreso dalle loro parole, ma finalmente terra di Qualcuno, dove regna la consapevolezza che la Bellezza sia la forma più alta di emancipazione sociale e culturale.