Battuta sessista di Berlusconi nei confronti di Jole Santelli, la replica di Non Una di Meno: “Noi non ridiamo!”
Berlusconi a Tropea: Conosco la Santelli da 26 anni “non me l’ha mai data”…
E’ questa la frase di apertura dell’ex premier Silvio Berlusconi nei confronti della candidata a futuro Governatore della Calabria Jole Santelli, frase che avrebbe fatto indignare una qualsiasi donna non subalterna alle logiche di un “leader” che non ci ha mai risparmiato negli anni, sia a “livello nazionale che internazionale”, battute sessiste ben tollerate e “giustificate” dalle stesse donne del suo partito. A quanto pare, dunque, “il lupo perde il pelo ma non il vizio”, vista anche, la reazione della candidata Santelli, che se la ride compiaciuta per l’affermazione del suo Guru, ritenendola, evidentemente, spiritosa e oseremmo dire anche “rispettosa” della sua persona e dell’universo femminile tutto. Eh sì, donne, in queste condizioni, avremo sicuramente di che stare tranquille !! La stessa Santelli che, qualche settimana fa, in un articolo a plauso della sua candidatura, viene definita come una donna attenta alle politiche di genere, in grado di realizzare un’eguaglianza sostanziale ed una futura “rivoluzione culturale” che darebbe modo alla Calabria di superare gli squilibri esistenti (gap di genere) in tutti i contesti sia culturali che sociali, peccato però che nel suo programma elettorale di politiche di genere nemmeno l’ombra. E se “tanto ci dà tanto” come donne e attiviste non possiamo, sicuramente esimerci dall’affermare preoccupate, che la nostra Regione con lei come Presidente, sulle tematiche di genere, non potrà che intraprendere, invece, una involuzione culturale da ritorno al “Medio Evo”. Non abbiamo mai voluto le “quote rosa” e soprattutto non abbiamo mai pensato che votare una donna in quanto portatrice di utero e ovaie, potesse essere un nostro obiettivo, non abbiamo bisogno di donne “secondarie” al politico maschio di turno. Abbiamo sempre combattuto questa cultura patriarcale e sessista che si consente di trattare le donne come oggetti o come proprietà e di cui, ci pare, la rappresentazione sia, palesemente, sotto gli occhi di tutte e tutti, tranne forse della stessa candidata e delle 200 donne del suo comitato pro Santelli. Donne, di cui, peraltro, fanno parte nella nostra città, le “professioniste” della violenza di genere, con incarichi alle pari opportunità e/o nell’Osservatorio Regionale e dalle quali, udite udite non è uscita la benchè minima presa di posizione o di distanza dalla rappresentazione sessista che ha avuto luogo a Tropea. Così come non una presa di distanza è uscita, nelle scorse settimane in cui è circolato il video del candidato leghista, che tra un bagno, un sigaro ed un bicchiere di plastica con dentro del whisky, chattava con gli amici del gruppo REVENGE PORN, inserito come reato nel Codice rosso di cui lo stesso Salvini si vanta di essere l’autore insieme alla Buongiorno. Salvini che vogliamo, ancora, ricordare, non ha nemmeno accennato ad una “condanna morale” allo stesso (adducendo come scusa “non commento le scelte sessuali altrui “) ma che, nel contempo, si consente di indignarsi sul testo sessista del rapper Junior Cally, a cui, con naturalezza, “consiglia” di usare e fare certe cose “a casa sua”, come se la violenza domestica, una piaga sempre più dilagante nella nostra società, fosse giustificabile come fatto privato ma non pubblico. Stessi silenzi che non possiamo non evidenziare, anche dalle candidate nella sua lista e/o delle altre altre liste di coalizione. Se sono queste le figure che ci dovranno “governare” nei prossimi cinque anni, saremo fortunate se non ripristineranno direttamente i roghi per chi come noi, grida e griderà sempre #nonamionome. Il problema è, ch’è facile parlare di violenza contro le donne, organizzare progetti nelle scuole, “adottare virtualmente le vittime” e/o presentare opuscoli, docufilm ecc.ecc. Molto più facile e meno stressante o rischioso di chi invece tiene, costantemente, “gli scarponi sul terreno” e si “sporca le mani” seguendo e supportando le donne all’interno delle aule di giustizia, lottando accanto a loro anche contro la “violenza istituzionale” che, molto spesso, subiscono attraverso la PAS, quando, denunciando il coniuge violento e/o abusante, si vedono portar via le/i figl* in nome di una teoria priva di qualsivoglia scientificità. Di chi ci “mette la faccia” quando vengono minacciate pubblicamente o privatamente da certi personaggi, ricordiamo infatti, l’ondata di solidarietà di varie associazioni e gruppi, nei confronti della Presidente di un’associazione che si occupa di violenza contro le donne ma, non una sola parola da parte dell’Osservatorio contro la violenza di genere, un’organismo istituzionale che, per primo avrebbe dovuto esprimersi in merito e la cui vice presidente è proprio tra le sostenitrici della Santelli.(#nonpervenute). Siamo stanche dei vostri silenzi, siamo stanche del vostro modo “ambiguo” di interpretare la violenza in modalità on/off a seconda se può dare visibilità per eventuali “posti al sole” o può invece metterli a repentaglio. Noi non abbiamo bavagli che possano impedirci di essere libere, per noi il personale è politico, sempre e comunque. #nonunpassoindietro
In una terra come la Calabria i bavagli ed i silenzi sono e saranno sempre complici, ed è per questo che lanciamo un appello a tutte le donne ed anche gli uomini liberi che si sono indignati nel sentire quella frase, domenica 26 non buttate la nostra terra in quel burrone!! #nondonnismomafemminismo
NUDM RC