Racconto di un ospite roccellese di un’ eccellenza scolastica del Centro Italia: IC “G.Marconi” di S.Giovanni Valdarno
di Valentina Maiolo
Non è sempre vero che chi lascia il Sud in cerca di lavoro si ritrova a far i conti con un ambiente meno caloroso rispetto alle sue abitudini. È questo il caso…”Approdi” orgoliosa, un po’ spaesata, un po’ incuriosita, in una comune giornata di inverno, a S.Giovanni Valdarno (AR), e giungi in via XXV Aprile. Al n. 59 ti trovi di fronte un edificio caratterizzato da un particolare cornicione e vetri addobbati che trasmettono allegria. Varcata la soglia c è ad aspettarti un team operativo che ti accoglie accorciando inconsapevolmente le distanze dal tuo Sud e non puoi mai immaginare che, tra tutti quei sorrisi gioviali, il “motore principale” dell’ Istituto, la Dirigente Scolastica, Prof.ssa Emilia Minichini, sia proprio la più giovane; sembra apparentemente venuta fuori da una pagina di Trends-news Vogue, ma se poi la ascolti ci metti un attimo a capire che dietro il ruolo di professionale e iperattiva Dirigente si nasconde l’animo nobile di una GRANDE persona.
Col tempo conosci il personale Ata, con qualcuno ci discuti perché il tuo carattere irruente e permaloso (da Signorina Rottermeier) é fonte anche di questo, ma poi impari a riconoscerne le eccellenti qualità professionali e umane.
Ti capita di interfacciarti con i docenti, qualcuno muove le dita sul pianoforte come fosse il Vivaldi dei giorni nostri, altri ti strappano un sorriso perché sembrano quasi usciti da un fumetto, di alcuni in particolar modo (dopo averci fatto colossali brutte figure) non puoi far a meno di notare la dedizione al lavoro e la disponibilità verso i colleghi, gli alunni e il personale.
Ti sopravvalutano e fiduciosi ti concedono di conoscere alcuni esperti, qualcuno ha un aria Dantesca, i modi gentili e una mente geniale. Tutti gli altri hanno qualità nascoste che nemmeno tu conosci. Ma soprattutto se c è una cosa che colpisce, è il volto felice di ogni studente che incontri nei corridoi e nelle aule. E allora…
…Arrivi con una domanda, che la solitaria particella di acqua Lete che hai in testa, continua a porsi:”Che cos’è veramente una scuola in Valdarno?”.Un luogo d’insegnamento, di lavoro, di educazione,ti risponderesti; meno istintivamente forse la descriveresti come un coacktail di cultura e sano divertimento. Eppure, quando dai corridoi ascolti l’eco della voce di un piccolo studente che entusiasta, rivolgendosi alla Preside esclama un “ti voglio bene” spontaneamente esagerato, trovi la risposta alla tua domanda: è esattamente questa l’immagine scelta dall’ Istituto per parlare di sé e presentarsi: il Marconi è quel cocktail, è educare giocando e imparando!
Questa non è una “smielata” attestazione di riconoscenza, si tratta di una riflessione approfondita super partes, di chi ha avuto modo di assistere a momenti in cui la comunità educativa della scuola risulta essere nel pieno svolgimento delle attività. Il mio vuol rappresentare una testimonianza dello spirito di accoglienza del Marconi e contestualmente un invito, a tutti i membri attivi di questa strabiliante “giostra culturale e ludica”, a guardare al proprio lavoro con ambizione e orgoglio per continuare ad approdare anzitutto a una coscienza sempre più chiara del presente e del futuro di una fantastica Istituzione.
Concludo con un GRAZIE che superi ogni confine e con un Augurio di buone feste e buon lavoro alla super Dirigente, al fantastico personale Ata, ai brillanti docenti, ai collaborativi/collaboratori, ai geniali esperti e a tutti quelli che, consapevoli di effettuare la più ponderata delle scelte migliori, entreranno presto a far parte dell ‘ Istituzione Scolastica per eccellenza del Vardarno.
Ad Maiora IC Marconi, a sempre nuovi orizzonti!