Progetto sportello di ascolto. La nuova iniziativa dell’IC Gioiosa-Grotteria
L’Istituto Comprensivo Gioiosa-Grotteria segna nuovi percorsi educativi nell’ambito dell’inclusione e dell’apprendimento.
Ieri pomeriggio, presso l’Auditorium Comunale di Gioiosa Ionica, è stato presentato e inaugurato il Progetto “Sportello di ascolto”: un supporto specialistico importantissimo, fortemente voluto dalla Dirigente Scolastica, prof.ssa Marilena Cherubino, e dalla dott.ssa Francesca Cartellà, presidente dell’Associazione ANPEC Calabria. Si tratta della formazione di uno spazio libero di dialogo e sostegno per i docenti, i genitori e gli alunni, gestito da un team di psicologi e pedagogisti professionisti, che accompagneranno, mediante momenti di ascolto e formazione, l’intero percorso educativo e formativo di tutti i soggetti coinvolti nel mondo della scuola.
Nel salutare i presenti, la Dirigente ha ricordato quanto la Scuola abbia bisogno di continuare a imparare per sentirsi pronta di fronte ad ogni problematica e criticità. Spesso, l’esperienza dei docenti non è sufficiente perché ogni bambino è un caso nuovo, ogni anno ci si trova di fronte a nuove esigenze e necessità. In tal senso, lo sportello rappresenta un passo in avanti per l’Istituto e l’intero territorio, necessario per avvicinare la famiglia al mondo della scuola anche attraverso momenti di intesa come quello in questione.
Sono molte le famiglie a chiedere aiuto –ha sostenuto la Cartellà- e la scuola deve essere in grado di creare le giuste alleanze educative tra essa stessa, la famiglia e le diverse agenzie territoriali, al fine di abbattere falsi pregiudizi e porsi come obiettivo il successo formativo di ogni singolo alunno. Lo Sportello funzionerà con due date mensili sin dai primi giorni di dicembre; l’obiettivo è quello di iniziare a lavorare in maniera educativa e collaborativa al fine di imparare a gestire la classe e risolvere conflitti di ogni specie. Spesso, la paura è fonte di pregiudizi e destabilizzazione –ha ribadito la Dirigente- soprattutto da parte di quei genitori che per proteggere i propri figli tendono involontariamente a isolare il bambino troppo esuberante o che necessita di maggiore attenzione. Si viene a creare, così facendo, un clima di tensione, che rende il problema difficile da superare con il conseguente innalzamento di muri culturali invalicabili.
Evitare le ghettizzazioni tramite l’ascolto e le giuste strategie di accoglienza, distruggere errati preconcetti mediante momenti di consulenza educativa dedicati a genitori di alunni con difficoltà, preparare e favorire una più consapevole cultura dell’inclusione grazie alla creazione di percorsi di formazione: questi e molti altri gli obiettivi del progetto in nome dell’accettazione e della comprensione dell’altro.