Ninni Riccio: “La scelta del dissesto ha scaricato tutto sulle spalle dei cauloniesi”
Riceviamo e pubblichiamo
Dopo le dichiarazioni fatte in una conferenza stampa da alcuni esponenti dell’amministrazione di Caulonia, sento il dovere di chiarire in merito ad alcune affermazioni fatte sul dissesto finanziario dell’Ente.
Premetto che è una scelta che io non condivido, come ho già affermato in un mio precedente articolo pubblicato subito dopo la dichiarazione di dissesto. Nei 5 anni in cui ho fatto il Sindaco ho sempre sottolineato le difficoltà che si incontravano a chiudere i bilanci dell’Ente. Difficoltà che incontravano tutte le Amministrazioni Comunali e che erano legate a diversi fattori:
- Una incapacità strutturale di riscossione dei tributi
- Il taglio dei trasferimenti da parte dello Stato ( più di 1 milione di euro nei 5 anni della mia consiliatura)
- La nuova normativa sul riaccertamento dei residui del 2016 con la creazione di un “Fondo di garanzia” che impone agli Amministratori di congelare in un fondo una somma proporzionale alla mancata riscossione (evidenziando che ogni euro congelato in questo fondo è un euro di spesa in meno).
- La situazione debitoria del Comune che ritengo non fosse tale da minare la stabilità economica dell’Ente.
Eppure siamo riusciti a chiudere per 5 anni i bilanci e nello stesso tempo a smaltire una enorme quantità di debiti che provenivano soprattutto dal contenzioso. Lo abbiamo fatto senza voltarci indietro e puntare il dito contro qualcuno. Perché questo era il nostro “modus operandi”. Ma nello stesso tempo ogni anno, nei vari Consigli comunali sul bilancio, sottolineavo la necessità di aggiustare la rotta perché la convergenza dei fattori che ho elencato minavano sempre di più la stabilità economica dell’Ente. Quindi le strade erano due: il dissesto finanziario oppure
mettere in atto un serio piano di risanamento della situazione debitoria e nello stesso tempo creare le condizioni per migliorare la capacità di riscossione dei tributi. . Molti Comuni d’Italia (vedi Torino ,Napoli), pur avendo una situazione debitoria devastante, hanno perseguito la strada del risanamento evitando il dissesto. L’Amministrazione attuale di Caulonia ha pensato bene(anzi male) di intraprendere la strada del dissesto. Si tratta di una strada molto più in discesa, senza assunzione di responsabilità e che scarica tutto il peso dei tributi sulle spalle dei cittadini. La seconda strada sarebbe stata più irta . Per perseguire questa strada ci sarebbe voluto un grande senso di responsabilità, ci sarebbero volute delle grandi competenze, ci sarebbe voluta la capacità di unire un PAESE lacerato intorno ad un problema che coinvolgeva tutti. Credo che sarebbe stato molto difficile per questa Amministrazione perseguire questa strada.
Ed allora gli Amministratori hanno pensato bene (anzi male) di liquidare il tutto con una conferenza stampa in cui affermano che le tariffe non sono aumentate senza spiegare ai cittadini come mai le bollette sono a dir poco raddoppiate rispetto agli anni precedenti. Ma la cosa più imbarazzante è il tentativo di cercare alibi e individuare qualche responsabile. Ci vuole molta fantasia a collegare il dissesto finanziario di un Ente alla mancata notifica di una annualità. Mi preme evidenziare che nel 2015 sono state notificate ai cittadini le cartelle relative al recupero coattivo 2005-2009 riguardanti il canone idrico. Così come nello stesso anno sono state notificate le cartelle relative ai morosi del canone idrico 2010-2011. Così come sono state notificate le cartelle relative alla tassa rifiuti del 2013. Quindi non siamo stati a guardare anche se vi è stato un ritardo nella notifica delle cartelle del ruolo idrico del 2012. Se poi gli attuali Amministratori pensano che i cittadini siano così sciocchi da attribuire una dichiarazione di dissesto al ritardo nella emissione di qualche ruolo idrico , mi rendo conto di quanta demagogia si cerca di fare per giustificare una scelta così scellerata. Credo, invece,che le difficoltà nel mantenere gli equilibri all’interno del bilancio siano legate a problematiche che vengono da lontano. In maniera altrettanto demagogica potrei ribattere cercando le responsabilità in chi ha gestito il bilancio comunale negli ultimi 15 anni. Ripercorrendo questi ultimi 15 anni si può capire che il bilancio comunale è stato gestito da amministratori che orbitano nell’area di questa Amministrazione. Così come potrei domandare chi era assessore al bilancio negli anni 2007-2008 e perchè non è stato in grado di riscuotere i canoni idrici di quegli anni dovendo farlo io negli anni 2014-2015.Cosìcome potrei domandare perché non sono stati fatti gli accertamenti ICI 2008-2009 e li ho dovuti fare io nel 2014.
Non lo faccio. Non fa parte del mio modo di fare politica. Credo anche che in questo momento non serva al Paese. Rispetto il lavoro degli Amministratori che mi hanno preceduto e ritengo che se hanno commesso qualche errore lo hanno fatto in buona fede come d’altronde l’ho fatto pure io.
Così come non mi appartiene fare accuse gratuite sulla veridicità dei bilanci precedenti infangando l’etica professionale di persone (revisore dei conti, responsabile area finanziaria) che non fanno politica ma svolgono la loro professione con serietà e dedizione e non avrebbero avuto alcun motivo per sottoscrivere bilanci che non si ispirino ai principi di veridicità. D’altronde se accettassi, supinamente ed in silenzio (come d’altronde fanno alcuni attuali Amministratori), questa falsa insinuazione, la mia onestà politica mi avrebbe portato a restituire al Comune le indennità percepite da un bilancio non veritiero.
Concludo dicendo che la scelta di dichiarare il dissesto, senza nemmeno lavorare su un percorso diverso che poteva essere perseguito,non la condivido così come non condivido chi non ha il coraggio di assumersi le proprie responsabilità ma va sempre in cerca di un alibi per nascondere le proprie debolezze.
Ninni Riccio