Mimmo Lucano vola a New York per parlare di solidarietà e accoglienza
Borghi Antichi Cultura Arti e Scienze – in collaborazione con la Casa Italiana Zerilli-Marimò, è estremamente lieta di presentare una serata con Domenico “Mimmo” Lucano, precedente sindaco di Riace, un paese della Calabria, regione del Sud Italia, posto sulla sommità di una collina prospiciente il mar Jonio, diventato l’epicentro delle battaglie europee sulla questione di aprire o chiudere i porti ai migranti
Questo è il primo viaggio per Mimmo Lucano verso gli Stati Uniti per condividere la sua storia con molti che l’hanno seguita dall’ altra parte dell’oceano.
L’evento avrà luogo il 26 novembre alle 18.30 presso la Casa Italiana Zerilli-Marimò e si terrà in italiano con una traduzione simultanea in inglese. La serata-evento cade due giorni prima delle celebrazioni del Giorno del Ringraziamento (Thanksgiving), cosicché acquista un notevole significato simbolico, considerando che questa festa celebra l’ospitalità (*accoglienza) che le popolazioni indigene riservarono allo ai padri pellegrini, migranti europei appena giunti.
Pietro Costa, fondatore e direttore creativo ed esecutivo di BACAS, ha raggiunto Riace lo scorso settembre, per incontrare, l’ex sindaco di Riace alla prima conferenza stampa tenutasi per il suo rientro in paese. Lucano è potuto ritornare a Riace solo dopo che gli è stato revocato l’esilio impostogli dal precedente Ministro degli Interni Salvini.
Dopo aver partecipato alle due ore dell’emozionante conferenza, Costa ha offerto il suo invito a Lucano per andare a New York, considerando la vasta comunità d’immigrati originari del Sud Italia che vive lì. Costa racconta: Domenico (Mimmo) Lucano, mi ha dato l’impressione che io fossi al cospetto del più umile fra “giganti” quando gli ho donato un berretto Brooklyn-New York. Mimmo (come gli piace essere chiamato) utilizzando l’istinto e il suo grande cuore è riuscito ad avere risonanza da un piccolo e impenetrabile paese abbarbicato sulle colline della costa occidentale calabrese, in Italia. L’eco di quanto avvenuto lì ha fatto clamore in tutto il mondo.
Noi tutti abbiamo il dovere, per quanto sia in nostro potere di portare avanti questo senso di umanità. Costa Continua: non avremmo potuto trovare un partner miglior e una migliore sede per questo evento all’infuori della Casa Italiana Zerilli-Marimò della New York University e del notevole supporto del suo direttore Stefano Albertini
Questa sarà una serata dedicata alla parola italiana “accoglienza” che in inglese si traduce con hospitality, ma con un significato più ampio, in questo tempo che si assiste a grandi masse di profughi in cammino in cerca di sicurezza e di rifugio dalle conseguenze della guerra e del terrorismo finanziario in Africa, in Medio Oriente, in Asia meridionale e nell’America Centrale e Meridionale. Teresa Fiore – titolare della cattedra di Studi italiani e italo-americani alla Montclair State University- parteciperà alla serata-evento.
Per Lucano, il modello di “accoglienza” nel suo paese è una forma di riutilizzo delle case abbandonate da decenni da un precedente e vecchio esodo dei suoi residenti, che si trasferirono altrove alla ricerca di migliori opportunità per se stessi e per i loro figli. “Noi semplicemente gli offriamo quelle case” ha dichiarato Lucano, per rispondere alla sua soluzione logica e ambientalista di provvedere ad una sempre più esigente richiesta non solo di case ma anche di un futuro più sostenibile. Questa pratica ha richiamato l’attenzione a Riace di persone provenienti da 20 diversi nazioni, come è testimoniato dai murales nel paese. Inoltre Riace essendo un paese non è un centro di accoglienza, dove le persone languono nell’attesa di una decisione. Un paese è qualcos’altro che un agglomerato di case dove intorno sorgono negozi, scuole e chiese, ma è dove ci sono persone che possono lavorare rendendolo prospero. Il trauma della migrazione in Calabria è stato elaborato e guarito in questo modo.
In una recente intervista rilasciata per la televisione italiana RAI, a Lucano è stato chiesto “Come si fa a riconciliare l’accoglienza con la necessità di proteggere i confini ? Lucano ha risposto: “ Non è possibile” e continua citando il missionario Alex Zanotelli i cui obiettivi sono di promuovere un’armonia e un’ uguaglianza sociale e che quando, anni fa, accompagnò un gruppo di migranti a Riace ebbe a dire – Non bisogna chiedersi da dove queste persone provengono. Solo pensare che tutti loro sono portati qui dal vento – E tutti noi sappiamo che il vento non ha confini.
Nel 2016, Domenico “Mimmo” Lucano è stato nominato da Forbes come una delle 50 persone più influenti del mondo insieme ai maggiori manager industriali, leaders del mondo politico e culturale e Papa Francesco. A questo proposito ha risposto: “Spero che questo gratificante evento possa essere vantaggioso per Riace e per tutta la Calabria e che aiuti a creare la possibilità della necessità di riconoscere i dimenticati del mondo che noi ostinatamente insistiamo a rappresentare”.
Oggi il modello di accoglienza creato da Mimmo Lucano è sotto attacco è rischia di essere soppresso da pressioni politiche dell’area conservatrice e da esponenti della chiesa locale. Finanche le insegne che orgogliosamente accoglievano i visitatori recando le scritte Riace, paese dell’accoglienza sono state rimosse e sostituite da immagini dei Santi patroni.
BACAS Press Office