Eurocoop Camini difende l’ambulatorio Jimuel di Riace: “Si scongiuri la chiusura”
«Il poliambulatorio “Jimuel” di Riace è un preziosissimo punto di riferimento per tutto il comprensorio, un luogo di accoglienza e speranza che deve continuare a vivere. Grazie agli splendidi professionisti che con amore hanno messo le loro competenze gratuitamente al servizio di migranti e italiani in condizioni disagiate, siamo riusciti ad assicurare gravidanze tranquille, esami diagnostici importanti, cure e tutto il necessario ai beneficiari dei nostri progetti di accoglienza. Ci siamo appoggiati a loro in mille emergenze, ottenendo riscontro immediato anche nei casi in cui il servizio nazionale ci rinviava a mesi e mesi di distanza per un esame urgente. Il poliambulatorio non può chiudere». Così Rosario Zurzolo, presidente della Eurocoop Servizi Jungi Mundu di Camini, che opera da anni nel settore dell’accoglienza, unitamente all’intera equipe di lavoro, esprime sostegno alla “Jimuel”, presieduta dal dottor Isidoro Napoli che ha messo in piedi questo miracolo di fratellanza tra i popoli.
Il poliambulatorio, nato nel 2017, grazie all’impegno incessante del dottore Napoli e dei colleghi che lo hanno affiancato con le varie specializzazioni (dalla pediatria alla ginecologia, dalla cardiologia alla dermatologia, fino alla psicologia), dispone di strumenti diagnostici all’avanguardia e di una puntuale organizzazione per le visite.
«Il diritto alla salute non conosce confini e la “Jimuel” ha trasformato questo semplice ma non scontato assunto in una realtà viva e concreta. Come Eurocoop abbiamo stipulato con l’Associazione un protocollo d’intesa, contribuendo alla realizzazione di una piattaforma medicale, fornendo informazioni sulle patologie dei migranti utili al progetto e supportando l’importante iniziativa – spiega ancora Rosario Zurzolo –. L’esperienza di questi anni rappresenta una buona pratica a tutela del diritto alla salute di tutti; in un territorio notoriamente disagiato sotto il profilo sanitario il poliambulatorio è stato esempio di accoglienza, professionalità e assistenza. Ci auguriamo quindi si trovi quanto prima una soluzione che tenga in vita un progetto così meritevole».
Maria Teresa D’Agostino