Ammendolia a Belcastro: “Cambiate strada finchè siete in tempo!”
Di Ilario Ammendolia
Cara Sindaca,
hai colto pienamente nel segno: sono un nostalgico! Non dell’incarico di sindaco ( e Tu lo sai bene) ma di una stagione straordinaria che Caulonia ha vissuto.
Per esempio guardando il disastro di Maietta mi viene in mente la paurosa frana di “San Giuseppe”( ed altre ancora) che nel 2008 minacciava uomini ed abitazioni e da noi bloccata e risolta in meno di un anno.
Riflettendo sui soldi destinati alla protezione dal mare (e giacenti da molti anni nelle casse del comune) mi sovviene il nostro bel lungomare completamente distrutto dalla terribile mareggiata del gennaio del 2009 e ricostruito in soli sei mesi.
Ribadisco: sei mesi! Mi vengono in mente i fondi aterp destinati agli alloggi popolari da noi recuperati e successivamente persi e non saprei a chi ascrivere le responsabilità. Penso ai tanti lavori pubblici che abbiamo realizzato come mai nella nostra storia.
Ricordo un bilancio in perfetto pareggio, debiti saldati, cause vinte, tributi più bassi, entrate in aumento. Il tutto certificato dagli organi competenti. Penso inoltre a circa 40 posti di lavoro creati, alla raccolta differenziata avviata, ed alle parole “legalità” ed “antimafia” ,sottratti alla vuota retorica, per diventare attività quotidiana.
Potrei continuare per ore ma preferisco domandarmi : è poco?
Senza ipocrisia, credo che non lo sia!
Umanamente sarebbe stato difficile fare molto di più!
Tuttavia a rendermi particolarmente “nostalgico”( ed orgoglioso) di quella stagione , molto più che l’imponente mole di lavori pubblici, è il fatto che Caulonia abbia avuto un “Progetto Paese”, le decisioni siano state partecipate e soprattutto il dato incontestabile che per 5 anni a Caulonia gli “ultimi” del Paese siano diventati i PRIMI. E non a parole!
Ecco perché mi indigno, e continuerò ad indignarmi dinanzi ad una salma rimasta insepolta! E Tu dovresti essere fiera di aver avuto come sindaco un uomo capace ancora di indignarsi per queste cose e di reagire in difesa degli “ultimi.
Nelle cose che ho detto c’è il confronto oggettivo tra il “passato” di cui sono “nostalgico e che appartiene a tutti noi ed il “presente” che prepara il prossimo futuro e di cui tu parli .. Ad ognuno il compito di trarre le conclusioni.
Cara Kety
Tu sai che l’aggettivo “cara” che precede il tuo nome non è formale, ne ipocrita così come sai bene ( anzi benissimo) che ho sempre scisso i rapporti personali da quelli politici.
Scrivendo un articolo attento sin dalle virgole a non intaccare la sensibilità di alcuno non avrei mai pensato di provocare una risposta delirante come se avesse offeso il sacro “Nume”. Sai bene che l’arroganza non mi piace perché contrasta con la democrazia e con il comune sentire degli uomini liberi.
Eppure, Ti assicuro, nell’attuale consiglio comunale non ho ne avversari ne tantomeno nemici ma se potessi darvi un consiglio ( non richiesto) vi direi: siete a metà mandato, cambiate strada finché siete in tempo! Riflettete sul quel “passato che appartiene a te come a me e come a tutti , e preparate un futuro realmente migliore, ed in cui le lotte per il potere siano sostituite dalla concordia cittadina e della sana dialettica politica.
Infine, date sepoltura a quel povero morto altrimenti mi sentirò in dovere di ricordarlo finché qualcuno non vi provvederà!